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Thursday, September 28, 2017

La Total di Francia non trivellera' la foce del Rio d'Amazzonia. Una gigante barriera corallina e' salva. Per ora.







In giallo la barriera corallina - quasi 1000 chilometri 




Gia' solo che ci abbiano pensato e' pura follia.

La Total di Francia aveva presentato una proposta di "studio" per trivellare il bacino attorno alla foce del Rio delle Amazzoni.  Vogliono trivellare sette pozzi esplorativi. Il governo gli ha detto no e ha bocciato la richiesta. 

Per ora almeno.

Infatti, il no e' collegato alla richiesta di altro materiale da parte dei petrolieri di Francia. 

Facciamo un passo indietro. 

Sono vari anni ormai, dal 2013 per la precisione, che la Total cerca di trivellare, esplorare, fare ispezioni sismiche, mettere a soqquadro l'area. Siamo in una concessione offshore, nel bacino dell'Amazzonia, in mari per lo piu' poco esplorati e sconosciuti.

Secondo i conti della Total ci sono qui circa 14 milardi di barili di petrolio che aspettano di venire alla luce. Di piu' che in tutto il golfo del Messico americano!

E cosi, la Total e altri suoi compari, fra cui la BP britannica e la ditta di stato Petrobras, soci al 30%, hanno deciso di trivellare.

La (loro) malasorte ha voluto che ci fosse un lupus in fabula.

Anzi, una barriera corallina in fabula.

E infatti ... viene fuori che in questo lontano angolo del pianeta giace un'enorme barriera corallina. E' lunga mille chilometri, ed e' a solo 28 chilometri dal blocco trivellante, e a 120 chilometri dal riva.

La barriera e' stata scoperta da poco, nell'Aprile del 2016, segno di quanto poco veramente sappiamo del nostro pianeta, di quanto remoti siano questi mari, e di quanto difficile sia capire l'impatto delle trivelle. E' cosi ricca di vita e di biodiversita' che la barriera e' stata soprannominata "foresta amazzonica sottacqua".

Di piu': ci si aspetta di trovare qui nuove specie viventi, data la sua complessita' e il fatto che e' cosi straordinariamente grande.  Sopratutto, di solito le barriere coralline vivono in zone di acque limpide e tranquille, mentre qui siamo alla foce di un fiume, dove l'acqua e' piu' torbida e movimentata. Quindi gli esperti di vita marina credono di poter fare nuove scoperte vista l'unicita' di questo nuovo ecosistema.

A prendere le decisioni sul tema trivelle e' l'ente nazionale del Brasile detto IBAMA che ha mandato il documento di rigetto alla Total e al suo consorzio poche settimane fa. Il presidente dell'IBAMA e' una donna e si chiama Suely Araujo.

L'ente IBAMA dice che nonostante le ripetute richieste di fornire documentazione piu' accurata, i petrolieri non hanno mandato testi soddisfacenti sugli impatti dei loro lavori in mare e in terraferma. Ci sono state tre richeste, zero risposte.

In particolare, la modellistica sottomessa ad IBAMA non e' considerata adeguata, specie per quanto rigarda i casi di possibile rilascio accidentale di petrolio in mare. Dicono che Total e BP non spiegano bene cosa succedera' al petrolio se dovessero esserci incidenti e rilasci e quale sara' l'impatto su paesi vicini, come la Guiana, Suriname, la Guyana Francese, il Venezuela e le isole dei Caraibi. Mancano anche studi sulla vita marina, tartarughe, pesci, uccelli, mammiferi del mare e appunto sulla barriera corallina appena scoperta.

Anzi, la Total ha detto che gli impatti sulla barriera corallina saranno... nulli! perche' appunto sono a 28 chilometri di distanza. Ma il petrolio non si ferma mica, e qui potrebbero esserci gravi problemi, come appunto nel golfo del Messico, considerati anche i grandi volumi coinvolti. 

IBAMA non ci crede a questa totale esclusione di ogni rischio dalla barriera corallina e quindi chiede altre prove. E cosi, la Total ha un'ultima chance prima che il progetto venga archiviato definitivamente: presentare la documentazione in tempi brevi.  

La preoccupazione qui non e' solo per barriera corallina, pesci, uccelli e per i paesi confinanti ma anche per il fiume delle Amazzoni e l'entroterra, la foresta che vive in simbiosi con il fiume, e le comunita' nello stato dell'Amapa'. Che succedera' loro se ci sono perdite?

Ma poi, perche' la Total non ha presentato documentazione appropriata? Non si sa, ma certo e' che non e' facile fare modellistica nell'Oceano Atlantico, con le forti correnti,  acque profonde, la presenza di barriera corallina, la variabilita' degli eventi climatici. E' facile sbagliare, considerate tutti questi ingredienti da considerare. E' anche facile che comunque rigirino la frittata nei loro conti e nei loro modelli in qualche modo l'ecosistema ne verra' a soffrire. Magari non sono riusciti nell'opera di "spin doctoring" e nel trovare giusto giusto i parametri adatti per avvallare il tuttapposto e quindi non sanno che pesci prendere.

Perche' il tuttapposto forse non esiste in queste condizioni!
  
D'altro canto, la comunita' locale, persone di scienza, e varie petizioni in mezzo mondo hanno gia' chiesto al governo del Brasile di dire di no a Total e BP, carte o non carte. 

Per tutta risposta la Total aveva chiesto ... piu' flessibilita' dal governo centrale nell'assegnare concessioni petrolifere. Come se fossero caramelle!!

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Un altro passo indietro ancora. La storia della concessione Foz do Amazonas coinvolge un po anche noi italiani, visto che la ditta che ha fatto qui le ispezioni sismiche e' stata la nostra amica Spectrum GEO, ditta norvegese specializzata in airgun in tutto il mondo, incluso il nostro Adriatico. Hanno preso dati 2D in Brasile e poi altre ispezioni 3D piu' a nord, nella Guyana Francese.

L'operazione si e' svolta su circa 21mila chilometri, su un area di 283mila chilometri quadrati e con profondita' che varia da 50 a 3000 metri. Ma non sono riusciti a fare un lavoro completo, proprio per le condizioni di forte profondita' marina.

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Nell'area attorno al Rio delle Amazzoni sono stati gia' trivellati 95 pozzi nel corso degli scorsi decenni. Nessuno di loro e' stato considerato commericialmente adeguato ad essere sfruttato.

Lasciamo in pace i coralli, la pesca, la vita.
Lasciamo in pace l'unico pianeta che abbiamo.

Wednesday, September 27, 2017

Approvate altre tre concessioni di airgun lungo le coste salentine e ioniche: 2200 kmq di crociere sismiche



Puntate prededenti:

Approvato airgun d89 FR GM, 31 Agosto 2017

Approvato airgun dd80 FR GP, 31 Agosto 2017

Presentato cronoprogramma airgun FR 39 DP e FR 40 DP 

Alla stampa e ai politici di Puglia:
se copiate citate.

Non e' bello fare il saccheggio dei blog altrui

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L’Italia farà la sua parte perche' siamo tra i protagonisti della green economy

Matteo Renzi, 
COP21 Parigi, 2015


La questione ambientale, legata alla sostenibilità e alla green economy,
e' sempre più centrale nel mondo

Matteo Renzi,
in visita da Elon Musk,
California, 2017

L'Italia non è soltanto il Paese più bello del mondo: è il Paese che può essere più rinnovabile
 Siamo all'avanguardia su questi settori. Tutti insieme possiamo lavorare per fare dell'Italia il Paese più rinnovabile

Matteo Renzi,
dopo il referendum sulle trivelle,
Italia, 2016 



Numeri e innovazioni ci permettono di dire che siamo all'avanguardia sui contatori digitali, l'innovazione e la gestione del futuro delle energie. 
Dovremmo essere orgogliosi di ciò che stiamo e stanno facendo

Matteo Renzi,
dopo il referendum sulle trivelle,
Italia, 2016

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e dopo altri blabla

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La Puglia la smetta di polemizzare sulle trivelle  

Matteo Renzi,
Bari, 2017 

Un uomo coerente
  
 
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Il giorno 26 Settembre 2017:




 Approvato airgun della Global Med del Colorado
la d90 FR GM e' quella in rosso in basso a destra.
la d87 FR GP e' quella in viola scuro in basso a sinistra.

la d89 FR GM fu approvata gia' il 31 Agosto 2017
e' quella in arancio a destra

L'area della d90 e' di 749 chilometri quadrati.
Assieme la d89 e la d90 fanno un totale di 1500 chilometri quadrati
affidati ad una microditta del Colorado, la Global Med

I comuni interessati sono Tricase, Gagliano del Capo, Ugento, Racale, Alessano, Castrignano del Capo, Taviano, Andrano, Diso, Otranto, Morciano di Leuca, Patu', Tiggiano, Gallipoli, Alliste, Salve, Santa Cesarea Terme, Castro, Corsano

Il progetto prevede la presa di 153 km di linee sismiche in due-dimensioni ed "eventuale" presa dati in tre-dimensioni.

L'area della d 87 FR GP e' di 737 chilometri quadrati 
La ditta trivellante e' un'altra ditta microscopica d'Australia, la Global Petroleum Limited.

I comuni interessati sono: Strongoli, Cropani, Montepaone, Soverato, Borgia, Staletti', Ciro' Marina, Sellia Marina, Melissa, Crucoli, Catanzaro, Crotone, Isola di Capo Rizzuto, Botricello, Cutro, Simeri Crichi, Ciro', Montauro, Squillace, Belcastro

 

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Approvato airgun Global Med del Colorado
la d81 FR GP e' quella verde, la seconda da destra
la d 80 FR GP in rosso e' stata approvata il 31 Agosto 2017

L'area e' della d81 e' di 750 chilometri quadrati.


I comuni interessati sono Giovinazzo, Bari, Fasano, Mola di Bari, Monopoli, Brindisi, Ostuni, Molfetta, Carovigno, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Polignano a Mare

Il progetto prevede la presa di 235 km di linee sismiche in due-dimensioni ed "eventuale" presa dati in tre-dimensioni

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La regione Puglia ha espresso parere negativo.
La regione Calabria non ha detto neanche una parola.

Ma alla fine il governo ha approvato lo stesso.

Zone protette, pericoli per flora, fauna, turismo.
I rischi sono sempre nulli e trascurabili.

Sempre. 

Matteo Renzi dice che occorre smettere di polemizzare sulle trivelle in mare. 

Certo, perche' non e' il suo mare!

Che dobbiamo fare, dire grazie?

Nel 2017 ancora pensare di distruggere altre coste e altri mari per la ricerca di petrolio.
Ma.. non era lui quello che parlava di futuro, e green economy e auto elettriche?

Vergogna.









Tuesday, September 26, 2017

Nature Energy: sole e vento migliorano la salute, fanno risparmiare sui costi medici, evitano le morti premature





Il sole e il vento diminuiscono le emissioni di CO2 in atmosfera, rallentano la corsa verso i cambiamenti climatici e migliorano qualita' di aria, acqua e ambiente e della lunghezza e qualita' della vita.

Tutte queste cose, piu o meno, le sappiamo gi'a.

Ma adesso c'e' un nuovo studio a confermare l'ultimo punto e quantificarlo.

Lo studio in questione arriva dal Lawrence Berkeley National Laboratory, in California, ed e' stato condotto da Dev Millstein e due colleghi. Negli USA, l'abbandono delle fossili a ritmi attuali ha portato ad evitare fra le 3,000 e le 12,700 morti premature in un arco di nove anni, facendo risparmiare fra i $30 e $113 miliardi di dollari in costi medici.

Secondo l'Istituto Mondiale della Sanita' circa sette milioni di persone muoiono ogni anno per colpa della cattiva qualita' dell'aria, per colpa di malattie come cancro, problemi respiratori e circolatori.

Lo studio su citato si basa negli USA dove circa 200mila morti prematuri l'anno sono da attribuirsi all'inquinamento dovuto a eccessiva anidride carbonica, ai composti a base di zolfo, specie SO2, nitrati e particelle fini (SO2, NOx, PM2.5 e CO2).

Nello stesso periodo di tempo, fra il 2007 e il 2015 negli USA le emissioni di CO2 sono calate del 20%, quelle di SO2 di circa il 72% quelle di ossidi di azoto del 50%. Le emissioni di PM2.5 sono invece calate del 46%.

Negli USA il solare e' passato da 4 GW installati nel 2007 a 40 GW installati nel 2016.  Assieme, sole e vento sono passate da10 GW nel 200 a circa 100 GW nel 2015.

Il tasso di crescita e' stato di 35mila GW-ore per anno nel 2007 a 227,000 GW-ore per anno nel 2015.

Sono numeri importanti ed impressionanati: il calo dell'inquinamento e' collegato dunque alla (lenta) riconversione dell'economia verso le rinnovabili,  ma anche grazie a regolamentazioni piu stringenti, con maggiori divieti e limiti di emissione in atmosfera piu' bassi per gli impianti fossili.

Anzi, a volte e' stata proprio l'esistenza di limiti piu' stringenti a causare l'abbandono di fonti energetiche antiquate, perche' non piu' convenienti.

In aggiunta, la maggior produzione di energia rinnovabile ha portato a benefici cumulativi stamabili fra i $5 miliardi e i and $107 miliardi con miglioramento della produzione agricola, grazie al minor tasso di inquinamento, allagamenti, e altre cause imputabili ai cambiamenti climatici.

L'articolo e' qui su Nature Energy


Sunday, September 24, 2017

Indonesia: il fiume Citarum, il piu' inquinato del mondo sara' ripulito grazie a due fratelli francesi



















Sono sempre belle le storie in cui le persone normali decidono di fare qualcosa per la comunita'.

In questo caso si tratta di due fratelli francesi, Gary e Sam Bencheghib.

Il giorno 14 Agosto 2017 si mettoni in kayak e vanno giu' lungo quello che e' considerato il fiume piu inqunato del mondo, il Citarum River, in Indonesia.

Portano con se telecamere e macchine fotografiche.

Vogliono solo documentare lo stato pietoso del fiume.

Ci mettono due settimane a fare 68 chilometri, dal villaggio di Majalaya, fino alla foce presso in mare di Java Sea.

Quello che hanno registrato e' spaventoso. Tratti interi di immondizia, plastica dappertutto, fiume colorato di rosso, blu e nero a causa degli scarichi in mare delle ditte tessili che non hanno depuratori. Sostanze chimiche, immondizia domestica, industriale, schiume e oggetti piu' svariati, inclusi carcasse di animali e pesci morti.

I loro video sono diventati virali in Indonesia e il governo, che forse un po si e' verognato, ha annunciato di avere avviato una campagna di emergenza per la pulizia del fiume. Il progetto coinvolgera' i due fratelli, i sindaci delle tredici citta' lungo i 68 chilometri di fiume perlustrati e il governo stesso.

Il fiume e' in teoria fonte di approviggionamento di 15 milioni di persone. 

I kayak dei due fratelli, simbolicamente, era fatto di 300 bottliglie di plastica, per rappresentare che anche la plastica puo avere una seconda vita.


Ma chi sono questi due fratelli?

Sam Bencheghib e' parigino di origini indonesiane, ed e' stato un giocatore junior di tennis, semi-professionista. Da bambino con la famiglia si trasferi' a Bali per qualche tempo. Gia' li lui e suo fratello notarono alcune spiagge piene di plastica e pensarono di cercare di ripuirle con l'aiuto di amici e volontari.

E cosi' ci hanno preso gusto ed hanno aperto pagine facebook dedicate a pulire le spiagge di Bali, con il gruppo "Make a Change Bali". Presi dal successo dell'iniziativa, il loro gruppo e' poi e' diventato "Make A Change World".

L'idea e' di mostrare i problemi di inquinamento e di cambiamenti climatici nel mondo.

Quando hanno scoperto che il fiume piu' inquinato del mondo e' proprio il Citarum River, in Indonesia, di cui sono originari, Sam e suo fratello Gary che ha fatto studi di cinematografia, non ci hanno pensato due volte e sono partiti alla volta del paese con un cameraman e un drone. 

I kayak se li sono costruiti da soli.

Le immagini del fiume sono veramente strazianti. 

Sam Bencheghib ha 20 anni.
Suo fratello Gary Bencheghib ne ha 22.

I video sono qui e qui.

Non sappiamo se il governo dell'Indonesia manterra' la promessa, ma intanto, ne ha parlato gia' mezzo mondo. Speriamo che la pressione resti finche' qualcosa cambi lungo il Citarum. 

Saturday, September 23, 2017

La regione Puglia e l'ARPA non hanno verificato le prescrizioni sulla TAP. Il Ministero revoca loro l'autorita'






Alla stampa di Puglia: se copiate/vi ispirate si prega di citare. 
Ci vuole lavoro per fare tutto questo.



Secondo il Ministero dell'Ambiente i gasdotti verso l'Italia “rivestono carattere di interesse strategico"  sono una "priorità a carattere nazionale",  sono di "pubblica utilità", e addirittura hanno carattere"indifferibile e urgente".

Il Trans Adriatic Pipeline, il gasdotto sopranominato TAP  fa parte di questa serie di lavori.

Il gas partira' dall'area del Mar Caspio e arrivera' in Europa.  L'allaccio iniziale sara' dal Trans Anatolian Pipeline, al confine fra Grecia e Turchia, si passera' poi in Grecia, Albania e finalmente si arrivera' in Italia, dove il gas sara' immesso nella rete nazionale.

La parte italiana di tale gasdotto si snoda per 45 chilometri in mare Adriatico prima e in terraterma a Medelugno, in provincia di Lecce. Percorrera' poi altri 8 chilometri in Puglia prima di arrivare alla rete nazionale.

Il consorzio che costruisce la TAP si chiama TAP-AG e appartiene alla British Petroleum per il 20%, alla SOCAR, la ditta di stato petrolifera dell'Azerbaijan, per il 20%, alla SNAM italiana per il 20%, alla Fluxys del Belgio per il 19%, alla Enagás di Spagna per il 16% e alla Axpo di Svizzera per il 5%.

La sede centrale della TAP-AG e' a Baar in Svizzera; ci lavorano 200 persone. Il suo ruolo e' solo di trasportare gas verso l'Italia, non di produrlo o di commercializzarlo.

In Italia, il permesso per la realizzazione della TAP e' stata accordata nel 2014. Come parte del progetto approvato nel 2014, ci sono tutta una serie di prescrizioni: e' compito dell' "ente vigilante" controllare che queste precrizioni siano eseguite correttamente. Alcune sono affidate alla regione Puglia, altre all'ISPRA, altre al Minsitero dell'Ambiente.

Il gionro 18 Settembre 2017, il Ministero stesso informa che la TAP-AG ha segnalato ritardi da parte della regione Puglia e dell'ARPA Puglia nel verificare queste prescrizioni. Avevano mandato documentazione gia' a partire dal 2015, ma queste verifiche non sono state mai completate.

E cosi', siccome gli enti vigilanti non hanno vigilato, il governo recova questi compiti di verifica alla regione Puglia e all'ARPA Puglia.

Perche' la regione Puglia e l'ARPA Puglia non hanno eseguito questi controlli? Chi controllera' adesso la correttezza dei lavoro? Quali sono le conseguenze di questa revoca dei permessi di verifica?  Ovviamente, tutti ci chiediamo dell'utilita' di questo gasdotto nei mari e lungo le spiagge salentine, ma visto che la sua realizzazione e' stata accordata ormai da tre anni, perche' nessuno controlla lo stato dei lavori?

O e' una tecnica per rallentare la costruzione della TAP?

La cosa interessante pero' e' che nell'Aprile del 2017 la stessa regione Puglia, almeno secondo i documenti ministeriali aveva chiesto di "avocarsi" i procedimenti per la verifica dei controlli.

Non si sa.

Quello che pero' sappiamo e' che le seguenti verifiche non sono mai state portate a termine:

dalla Regione Puglia: A18) studi sismici per verificare la vulnerabilita' della condotta in caso di sisma con parametri fisici del suolo e del sottosuolo, e in caso di saturazione del carico del gas; studi sulle dimensioni sulla condotta per verificare sicurezza massima in rischio di frana; 

dalla Regione Puglia: A.23) valutazione di rischio di incidenti, "spillamenti e spandimenti" in fase di cantiere;

dalla Regione Puglia: A.31) redazione di un Progetto di Monitoraggio Ambientale che dovra' presentare le criticita' ambientali, azioni per il monitoraggio, minimizzazione dell'impatto su atmosfera, ambiente idrico, ambiente marino, suolo, sottosuolo, vegeratazione, flora, fauna, ecosistemi, rumore e paessaggio

dalla Regione Puglia: A.32) capitolato di appalto con tutte le azioni progettuali, mitigative, e compensative con particolare alla salvaguardia di ambiente marino, acque superficiali e sotterranee, salute pubblica, clima acustico, qualita' dell'aria, stoccaggio del terreno di scotico

dalla Regione Puglia con il coinvolgimento dell'ARPA Puglia: A.41) piano di monitoraggio della fauna stanziale e migratoria per assicurare che le tutele imposte dalla Rete Natura 2000 per la protezione della fauna nelle aree protette vengano rispettate; controllo che i lavori vengano eseguiti fuori dei periodi di nidifcazione e riproduzione delle specie protette

dall'ARPA di Puglia: A.24) monitoraggio delle emissioni degli inquinanti e rumore, con le azioni da intraprendere nel caso in cui i valori limite verranno superati, numero e posizione delle centraline, sistema di allerta per la popolazione in caso di emissioni critiche

dalla regione Puglia con il coinvolgimento dell'ARPA di Puglia: A.28) Interventi di mitigazione dell'impatto paesaggistico con interventi di mascheramento e di fabbricati "armonizzati" al contesto territoriale circostante

dalla regione Puglia con il coinvolgimento del comune di Melendugno:
A.44) Approvazione delle misure di mitigazione e di ripristino vegetale, specie per la ricollocazione delle piante di ulivi,

dall' ARPA di Puglia con il coinvolgimento della regione Puglia: A.45) Presentazione di un progetto quinquennale sulla rivegetazione, specie per gli ulivi.

dalla regione Puglia con il coinvolgimento dell'ARPA di Puglia: A.40) Siccome c'e' la "accertata interferenza" del metanodotto a terra con alcuni habitat protetti, la TAP-AG avrebbe dovuto presentare varianti nel percorso per cercare di eliminare tali interferenze, considerando le caratteristiche floro-vegetali dell'area. Se questo non fosse stato possible, la TAP-AG avrebbe dovuto presentare un progetto con i dettagli per il ripristino utilizzando le migliori tecniche di ingegneria naturalistica. L'ampiezza della fascia di lavoro deve essere limitata a 18 metri.

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Ecco.  La Regione Puglia e l'ARPA di Puglia non hanno verificato niente di tutto cio', almeno dal 2015 ad oggi. Come detto: perche'?

Perche' la regione Puglia e l'ARPA di Puglia non hanno controllato? Perche' avevano paura di dover dire "si" a prescindere? Perche' non hanno gli strumenti? Perche' non gliene importa? O e' una strategia per opporsi in modo "passivo" a questa TAP odiata da tutti?

E' certo uno scandalo al giorno d'oggi continuare con gas e petrolio e scavi e trivelle e oleodotti. E' uno scandalo fare le cose contro la volonta' popolare, estirpando ulivi centenari e mettendo a soqquadro il carattere delle nostre regioni e dei nostri campi.

Ma e' uno scandalo anche il far finta di niente, e neanche assicurarsi che quei pochi controlli che il nostro governo impone, sulla salute pubblica, la sismicita' indotta, la preservazione della natura, la qualita' dell'aria e dell'acqua, poi non vengano eseguiti.

Intanto Matteo Renzi arriva tutto bello in Puglia a parlare di un piccolo e necessario tubino, e a dire che non i deve polemizzare sulle trivelle. 

Nel 2017. Che stoltezza.



 











Thursday, September 21, 2017

Kuwait: tre riversamenti di petrolio a mare in un mese


 















Kuwait: 13 Agosto 2017. 

Un minuscolo paese, ma il sesto piu' grande repositorio di petrolio del mondo.

Ci sono delle perdite di petrolio nel golfo di Persia.

Nelle vicinanze di Ras al-Zour, zona a sud del paese, costiera con resort e spiagge. Nelle vicinanze la citta' di al-Khiran dove vanno in molti per fuggire dal caldo torrido della stagione.

Ras-Al-Zour e' anche il centro scelto dalla Kuwait National Petroleum Company per la costruzione della piu grande raffineria del Medio Oriente. Quando sara' completa potra' sfornare 615mila barili di petrolio al giorno. La raffineria costera' almeno 11.5 miliardi di dollari.

Ma all'inizio le autorita' decidono di non avvertire nessuno di queste perdite. Si vede che pure in Kuwait occhio non vede cuore non duole, specie visto la petrol-economia del paese.

Ma a un certo punto la marea nera e' diventata impossibile da nascondere, la gente ha iniziato a fotografare e cosi anche l'agenzia ambientale del Kuwait ha dovuto ammettere il danno e rilasciare foto ufficiali.

Anche Sky Truth, la non-profit USA che dal cielo esegue monitoraggio dell'inquinamento sulla terra dai satelliti ha rilevato chiazze e petrolio in mare. 

Si e' temuto per le centrali di energia e di rifornimento acqua poste lungo la costa.

Il capo di tale agenzia ambientale e' uno sceicco, che si chiama Abdullah al-Sabah e che ha detto che chiunque sia il reponsabile di queste perdite paghera' caramente per l'accaduto.

Non sappiamo ancora adesso quanto petrolio sia finito in mare, se il petrolio arrivi da pozzi a terra o da petroliere a mare e di chi sia la colpa.

Si presuppone che forse sia stata colpa di un oleodotto vecchio di 50 anni.

Il paese non e' troppo attrezzato per la pulizia e cosi' la Chevron e gli specialisti di una ditta di terzi, la Oil Spill Response hanno aiutato nelle operazioni di salvaguardia dell'ambiente e delle cose.
In realta' 

Non si sa se la Chevron sia in qualche modo responsabile dell'accaduto.

Dal canto suo, Sky Truth, facendo stime dai suoi satelliti parla di circa 140mila litri di petrolio finiti in mare. 

Ma tutto questo arriva tardi ed infatti, Khaled al-Hajeri, il presidente della Green Line Society del Kuwait, una non-profit che si occupa di ambiente accusa duramente il suo governo:

"The government failed to issue a statement communicating the severity of this disaster. There was no warning people against fishing or entering the polluted area, even though it is close to some of the most popular summer destinations in Kuwait. This is what happens when under-qualified individuals handle the government's most sensitive environment entity."

Anzi, accusa che si sapeva delle perdite gia' tre giorni prima che arrivasse il governo. Dice che la gente ha il diritto di sapere, e queste perdite avranno conseguenze sul pescato, sul cibo, sul mare, e sulla salute di chi li vive.

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Altre perdite il giorno 22 Agosto 2017. 

Altre perdite ancora il giorno 18 Settembre 2017

Il giorno 23 Gennaio 2017 era addirittura stata dichiarata l'emergenza nazionale per altre perdite di petrolio dal campo al-Maqwa. Ma non furono rilasciate ne le cifre del rilascio in mare, ne furono date particolari speigazioni dell'accaduto.

Nell'Agosto 2016 altre perdite presso il campo Ahmadi.

Nel Febbraio 2016 un pozzo si incendio e scoppio'.

Chissa' quanti altri casi di petrol-perdite di cui noi non sappiamo niente.

Anche in Kuwait.