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Monday, December 12, 2016

Bocciato l'airgun Schlumberger nel canale di Sicilia; archiviate le trivelle Aleanna a Ferrara


Si tratta della concessione d1 CP SC,  di circa 2200 chilometri quadrati nel Canale di Sicilia.

La filiale italiana della Schlumberger con sede a Parma, voleva qui esesguire ispezioni sismiche per tirare su circa 6000 chilometri di linee di dati in 3D, durante un arco temporale di circa 104 giorni,
tre mesi e mezzo circa.

Le provincie interessate sarebbero state quelle di Ragusa e Siracusa, con i comuni di Vittoria, Portopalo di Capo Passero, Pachino, Noto, Siracusa, Acate, Ispica, Pozzallo, Avola, Modica, Santa Croce Camerina, Ragusa, Scicli.

Un sospiro si sollievo per loro tutti, soprattutto perche' e' stato evitato l'incubo nuove trivelle a mare in un futuro prossimo se l'airgun veniva eseguito e magari si decideva di proseguire con la fase dei buchi e dell'estrazione.

C'erano gia' stati vari carteggi tra la ditta in questione, la cui casa madre e' a Houston, il Ministero, gli scriventi osservazioni, le autorita' locali, con un primo pronunciamento negativo gia' nel Novembre del 2015.

La Schlumberger aveva allora volontariamente proposto di riperimetrare la sua concessione, in modo da "dimostrare la riduzione degli impatti sull'ambiente marino", come dire: tu mi dici no, ma io veramente voglio il si!

Ripresentano allora le carte, come sempre e' tutto scintillante e sicuro. Ma non gli e' andata bene: alla fine il ministero gli ha dato picche ed ha detto di no ancora una volta, un anno dopo, il 5 Dicembre 2016.

Perche'?

Per la particolare intensita' degli indotti negativi sugli aspetti idenitari e tradizionali propri della cultura delle popolazioni costiere interessate, legati alle economie locali tipiche nel settore della pesca commerciale e del turismo.


Ipse dixit.

Agginguno pure che:  

Le osservazioni del proponente benche' apprezzabili, in quanto sono relative ad approfondimenti tecnici, certamente utili a livello conoscitivi, non apportano argomentazioni utili ad escludere  le piu' volte citate interferenze con l'ambiente marino.

e che

l'area oggetto del presente parere benche' di dimensione minore di quella gia' valutata dal punto di vista della compatibilita' ambientale con parere 1914 del 13 Novembre 2015 e' ubicata sempre alll'interno del medesimo poligono di indagine, sul quale continuano a valere le valitazione effettuate nell'ambiento del sudetto parere.

E' certo una buona notizia, varata il giorno dopo il referendum del NO sventurato di Matteo Renzi.
Chissa' se ci sono legami fra le due cose, se e' solo una coincidenza, o magari se ci sia stato l'interferenza di qualche politico a Roma che voleva salvare il suo angoletto di mare. Non lo sappiamo.

Ma la domanda e' un altra: in Italia ci sono decine di altre concessioni pendenti per eseguire airgun, e per trivellare in mare.

Si applicano anche a loro le stesse considerazioni?

La pesca e il turismo sono elementi identitari e tradizionali anche per in mare di Puglia?

Di Basilicata? Delle Marche? Dell'Abruzzo? Della Calabria?

Della riviera romagnola? 

Della Sardegna? 

E che dire degli elementi identitari e tradizionali delle trivelle a terra? Non ci sono elementi negativi per gli elementi identitari e tradizionali quando si trivella nei parchi, nei campi, vicino agli ospedali e alle case delle persone in Val D'Agri, in Piemonte, in Veneto? 

Chissa' come risponderebbero a tali domande lorsignori.

Festeggiamo allora la fine dell'airgun Schlumbergeri in Sicilia e facciamo tesoro di questo pronunciamento: il Ministero riconosce oggi la pericolosita' dell'airgun sull'ambiente, per la pesca ed il turismo.

Occorre ricordarglielo ogni santa volta che i petrolieri verranno a chiedere di trivellare in mare, ed in terra.

L'Italia tutta ha elementi identitari e tradizionali che nulla hanno a che fare con le trivelle, ma proprio nulla, dalla Val D'Aosta a Pantelleria.


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Passiamo invece alla concessione Zanza, fra i comuni di Copparo e Formignana in provincia di Ferrara. Qui la AleAnna Resources voleva invece cercare petrolio e gas, "idrocarburi liquidi e gassosi, nel bel mezzo della pianura padana.

E' una concessione piccola, di soli cinque chilometri quadrati ma il Ministero l'ha archiviata. Zanza era inizialmente della Northsun Italia/Po Valley ed e' stata ceduta alla Aleanna ad Ottobre 2015 per la cifra di un milione ed ottocento mila euro.

La Aleanna e' una micro ditta americana con sede ufficiale del Delaware, e con filiale italiana a Matera. La Po Valley invece ha sede in Australia, a Perth, e la Northsun Italia e' sua filiale italiana con uffici a Roma.

Insomma qui si passa di micro-ditta in micro-ditta che si scambiano pezzetti del nostro territorio per pochi spiccioli: 1.8 milioni di euro sono tanti per noi persone normali, ma non per ditte petrolifere, per loro sono appunto briciole.

Anche qui c'erano state decine di osservazioni di contrarieta' coordinate fra l'altro dalla mia cara amica Michela Furin di Rovigo.

Perche' l'archiviazione?

Perche' dopo la compravendita dalla Po Valley alla Aleanna, il Ministero chiese integrazioni alla Aleanna stessa. Dopo vari ritardi e richiesta di allungare i termini la Aleanna si e' accorta che a causa della "complessita' delle integrazioni richieste" era meglio lasciar perdere.

E quindi hanno chiesto loro stessi l'archiviazione, che gli e' stata accordata.

Ma non dobbiamo farci illusioni: se gli e' conveniente, torneranno. Lo so perche' fanno sempre e solo quello che gli e' comodo a loro.

A questi qui, che si chiamino Schlumberger o Aleanna o Northsun o ENI o Medoilgas o Rockhopper o Northern Petroleum, non gliene importa un fico secco dell'Italia o di noi.

E questo non dobbiamo dimenticarlo mai.









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