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Saturday, August 27, 2016

Greensburg, Kansas -- dopo il tornado 100% rinnovabile

4 Maggio 2007, Greensburg, Kansas



Dal 2007 ad oggi

l'Ospedale crollato sopra
l'Ospedale nuovo, 100% rinnovabile, sotto
 
 





I tornado del Kansas per la stragrande maggioranza degli americani significano una sola cosa: Dorothy, la bambina del Mago di Oz, con le scarpette rosse che vola nel cielo per arrivare nella terra di Oz. Dorothy la protagonista del famoso film del 1939 con Judy Garland, diretto da Victor Fleming, che poi diresse Via col Vento.

Ma i tornado del Kansas sono anche la premessa di un altra storia, di ricostruzione, di voglia di rinascere dalle ceneri meglio di prima.

Successe tutto la notte del 4 Maggio 2007.
 
Un tornado classificato come EF-5, cioe' con venti di velocita' superiore a 320 km per ora (il piu' devastante che possa esserci) spazzo' via la maggior parte della citta' di Greensburg, un piccolo centro agricolo in Kansas.
 
Quasi tutti i 1400 cittadini persero la loro casa, in undici morirono e della citta' del giorno prima non rimase niente. 
 
Ovviamente all'inizio ci fu stupore, tristezza e angoscia. Ma presto si inizio' a pensare alla ricostruzione. Come fare? Cosa fare? .. perche' non ricostruire Greensburg secondo i criteri di archiettura verde? Di risparmio energetico? Di efficenza? 
 
In una parola, facciamo questa Greensburg green di nome e di fatto.
 
A parlare con i residenti, la decisione fu presa subito:  le prime riunioni sul da farsi vennero tenute nelle tende allestite per i senza tetto del dopo-tornado. Vennero invitati e coinvolti *tutti*. Il personale degli ospedali, i rappresentanti delle non-profit, i politici, le famiglie.
 
Alcuni decisero di lasciare la citta' per sempre. Troppo il dolore. E dei 1400 abitanti, si passo' a 775.
 
Ma fra quelli che rimasero, l'accordo fu unanime. Nonostante la distruzione ed il terrore del tornado si decise di voler usare la catastrofe come un punto di partenza per una citta' migliore.
 
I residenti di Greensburg vollero non solo costruire una citta' verde, ma costuire una citta' che potesse durare nel tempo, che potesse portare al 21-esimo secolo i loro valori di comunita' agricola e rurale, e che rispettasse il loro desiderio di autosufficenza. Non volevano essere bollati come sognatori o utopistici. Volevano invece che la citta' funzionasse, che fosse vera e migliore di prima.
 
E cosi iniziarono. Tutti a pensare a come poter rendere le nuove costruzioni il piu possibie eco-friendly ed efficenti.

In alcuni casi fu necessario spendere il *doppio* dei costi normali. Ma avevano deciso di investire nelle rinnovabili, e nessuno si lamento'. 
 
Sono passati quasi dieci anni da allora.
 
Nel 2016 gli edifici pubblici sono ora tutti LEED al piu' alto livello- cioe' con certificati ufficiali di sostenibilita' ambientale, ci sono sussidi per sole e vento per chi vuole installare impianti rinnovabili nei propri tetti e nei proprio giardini, e il masterplan della citta' ha spazio per il verde pubblico, e isole pedonali. 
 
Il modo in cui le rinnovabili sono pensate per le case dei residenti e' che quello che non viene usato viene immesso nelle rete e si viene pagati a prezzo di mercato.  E infatti il sole e il mini-eolico sono dappertutto.
 
La pubblicita' non e' mancata: ci furono storie nella stampa nazionale ed internazionale, e Leonardo Di Caprio ci fece pure uno speciale in televisione.  

E dopo quasi dieci anni, tutto cio' che e' stato speso in piu' per essere "green" nella fase di costruzione e' stato ripagato in termini di risparmio energetico e di minori costi per la generazione dell'energia. Sono nate piccole ditte specializzate nell'installazione di mini-eolico che hanno fatto il passo di qualita'. La BTI Wind Energy da Greensburg e' passata ad installare turbine in altre comunita' americane ed in Canada.
 
La citta' di Greensburg avvio' anche una partnership con la John Deere Renewable Energy ed il Kansas Power Pool per creare un piccolo parco eolico a otto chilometri dal centro cittadino. Questo parco eolico integra il solare e il mini-eolico prodotto in citta' cosicche' a Greensburg il 100% dell'energia elettrica e' da rinnovabili. Non solo, quello che avanza viene venduta ad altri comuni limitrofi.

L'ospedale, il museo civico, il municipio ed altri 10 uffici pubblici sono tutti ad alta efficenza energetica e si stima che solo questo fa risparmiare alla citta' 200mila dollari l'anno.

Oggi, la popolazione e' tornata a crescere, seppure lentamente, ci sono nuovi esercizi commerciali, e progetti per i giovani.  In televisione si parla di Greensburg come di un modello possibile di citta' verde e di speranza nel cuore del midwest americano.

E' evidente che Amatrice e Greensburg sono due cose diverse, per storia, per geografia, per il tipo di vita che ci si conduce. Ho voluto pero' raccontare questa storia perche' e' un esempio bello di speranza, per guardare un pochino avanti con un senso che non tutto e' perduto. Se l'hanno potuto fare a  Greensburg, di passare dalla distruzione ad una citta' modello, lo si puo' fare anche altrove, nei modi e nei tempi giusti.

Ecco spero che un giorno si possa riguardare indietro a questa notte del 24 Agosto e vedere che dalla tragedia e dalle notte buia buia che nessuno voleva e' venuto fuori anche qualche cosa di buono e di duraturo.  Che sia una Amatrice della buona ricostruzione, del buon vivere, dell'energia green, non importa. Ma che sia qualcosa di cui essere orgogliosi.

Passate le polemiche e il tanto parlare, la rabbia per tutto il malcostume italico dell'approfittarne e della superficialita', occorrerra' guardare avanti.

E il modo migliore che c'e' per onorare quei quasi 300 morti, per tutti quelli che hanno perso tutto, e per chi verra' dopo di noi, e' di ricostruire con onesta' una Amatrice migliore.





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