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Saturday, January 2, 2016

Nicaragua: 90% rinnovabile nel 2020

 


“Nicaragua’s renewable energy sector has a bright future, both for utility-scale and small-scale projects, due to the country’s largely untapped renewable resources.”

il piu' grande impianto eolico del Nicaragua


"Nicaragua has vast potential of renewable energy resources—
solar, wind, you have very strong, constant wind, 
and geothermal and hydro. You are quite lucky.” 

The children will learn, play and discover the world beyond our 
community thanks to the arrival of electricity

per la prima volta da un piccolo impianto 
idroelettrico a Wanawas, Nicaragua


La svolta rinnovabile del Nicaragua, la seconda nazione piu' povera dell'America Latina dopo la Bolivia, in pochi anni ha letteralmente rivoluzionato il paese. Se tutto va bene, entro il 2017 saremo al 75% di energia elettrica da rinnovabili e entro il 2020 il 90%. 

Parliamo sempre del Costa Rica e dei suoi meravigliosi traguardi energetici, del suo aspirare al 100% da rinnovabili, e dall'esserci, tutto sommato, riuscita. Ma i successi del piccolo Nicaragua, considerato da dove partiva, non sono da meno. Nel giro di pochi anni hanno completamente cambiato il loro paradigma energetico con le rinnovabili che hanno portato elettricita' a case dove prima non ce n'era. Siamo adesso al 54% di energia elettrica rinnovabile nel paese.

Il Nicaragua non produce petrolio e tutti gli idrocarburi che ha mai usato sono stati importati, per la maggior parte dal Venezuela. Ma hanno sole che picchia, venti forti, vulcani attivi. Dieci anni fa solo il 25% dell'energia usata era da rinnovabili. In piu' il 64% di chi aveva accesso alla rete elettrica non aveva fornitura regolare. Le infrastrutture non erano robuste e spesso durante il giorno la corrente andava via.  Erano abituati a black-outs anche di dodici ore. E questo era paralizzante per tutta l'economia nazionale.

Nel 2005 si decide di investire nelle rinnovabili.  Perche' dipendere dal Venezuela? E cosi' si sono messi all'opera e nell'arco di pochi anni il Nicaragua ha attratto 1.5 miliardi di dollari stranieri, ha facilitato partnership privati-pubblici e l'importazione di tecnologia rinnovabile, ha invitato tedeschi ed americani per imparare da loro. Il paese ha anche creato una agenzia che si chiama ProNicaragua con il solo scopo di coordinare la transizione verso le rinnovabili.

Gli investimenti in sole, vento, idroelettrico, geotermia, non solo hanno abbassato la bolletta energetica del paese e svincolato il paese dalla dipendenza dai vicini venezuelani, ma hanno anche creato posti di lavoro, reso la fornitura di energia molto piu' affidabile, ed evitato l'immissione in atmosfera di inquinanti.  Come hanno fatto? Hanno semplicemente usato quello che avevano. I diciannove vulcani del paese sono stati usati per impianti geotermici. Gli impianti eolici sono per la maggior parte attorno al Lago Nicaragua, collegato al mare dei Caraibi: la conformazione geografica e' tale che il vento sia qui persistente e regolare. L'impianto principale si chiama Eolo. Si sono diffusi a macchia d'olio piccoli impianti locali finanziati da microcrediti.

Nei prossimi quindici anni arriveranno $4 miliardi di investimenti ulteriori, sia per generare energia ma anche per distribuirla a chi non ha accesso alla rete elettrica tradizionale. Si vogliono soprattutto creare piccoli centri "off-grid" che da soli generano energia da sole e vento, specie lontano dai centri urbani.  La principale causa di mortalita' nelle donne che vivono nelle zone rurali del Nicaragua e' per malattie respiratorie, dovute alle fiamme a cielo aperto che usano per cucinare. Ci si aspetta che la diffusione di fornelli alimentati dal sole possa aumentare la loro qualita' di vita.

Nel 2001 solo il 47% della popolazione aveva accesso all'elettricita'. Nel 2015, grazie alle rinnovabili, questa percentuale era arrivata all'80%.

Vollero, fortissimamente vollero. 

Qui le immagini del Nicaragua rinnovabile.