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Friday, May 1, 2015

Ouargla: il cratere petrolifero dell'Algeria

Grazie a Marco Prosperini 










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in due in seguito ad un incendio **

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Dal 26 ottobre 1986 e' passato molto tempo, ma e' interessante tornare indietro per scovare un altro dei famosi petrol-incidenti. In questo caso un cedimento spaventoso del terreno nel campo petrolifero Haoud Berkaoui, nel sud-ovest dell'oasi di Ouargla

Nasce cosi un cratere di 80 metri di profondita' e 200 m di diametroi pozzi di petrolio OKN-32 sono letteralmente stati ingoiati dal sottosuolo.  

E non finisce qui - pochi mesi dopo, nella primavera del 1987, il cratere si allarga ed ingoia altri pozzi di petrolio, fra cui il  OKN-32A. Il buco arriva ad uno spettacolare diametro di 320 metri.

Da allora, il cratere continua inesorabilmente ad espandersi, con importanti conseguenze ambientali attorno ad Ouargla, nota prima di allora per i suoi datteri.

Nel 1999 il buco era di 600 metri per 260. Si allarga di circa un metro l'anno in ambo le direzioni. 
La subsidenza e' di 4 millimetri per anno di calo del terreno attorno al cratere. Si teme che altre localita' a vari chilometri di distanza possano cedere anche loro, in modo catastrofico.

Il tutto va avanti da quasi 30 anni!

In realta' Ouargla, per essere deserto, si trova in una pozione invidiabile: siede sopra l'acquifero dell' "Sahara settentrionale" di area pari a 800,000 chilometri quadrati - quasi 2 volte quella della Francia! - a cavallo fra Algeria, Libia e Tunisia, a circa 1000 metri di profondita'.  A Ouargla l'acqua affiora in superficie e c'e' vita per tutta la comunita'.

La falda e' vitale per tutto il Sahara.

Nel 1956 la Sonatrach, la ditta algerina nazionale, scopre il petrolio e per un po datteri e trivelle convivono.  Ma con il tempo, le trivelle avanzano, i datteri non troppo: si arriva a tirare fuori dal campo di Haoud Berkaoui il 50% della produzione algerina nazionale.

E verso la fine degli anni ottanta, la svolta.

Mentre che trivellano incontrano acqua ad alta pressione che e' viene sprigionata e che erutta. Buttano giu' barite per cercare di fermare il flusso di acqua, ma il risultato e' stato solo di inquinare le falde acquifere -- l'acqua continua a tornare in superficie con portata di vari milioni di litri all'ora. Nel suo tragitto, passa attraverso uno strato di sale, ed e' stata l'erosione di questo strato di sale a far crollare il campo di petrolio. 

Crolla il campo, torna su acqua salata e contaminata. Proprio quello che serve ad una zona desertica.  
Prima l'acqua era vita, ora e' morte.

L'acqua arriva su con una concentrazione di sali di 275 grammi per litro, come il Mar Morto. E' praticamente inutilizzabile. Peggio, si mescola con quella "normale" e si stima che tutta l'acqua dell'acquifero del Sahara potra' arrivare a tassi di 20 grammi per litro in 100 anni se nessuno fa niente,
di fatto cancellando una delle poche sorgenti d'acqua di tutto il deserto.

La vicenda e' coperta dal segreto: le autorita' hanno creato un perimetro di sicurezza. 

Intanto la desertificazione attorno all'oasi di Ouargla, continua, lenta, inesorabile, petrolifera.





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