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Wednesday, June 18, 2014

Lo stato di New York approva una moratoria di altri tre anni dal fracking









“We have heard from thousands of residents across the state 
about many issues associated with hydrofracking, 
and prudent leadership demands that we take
our time to address all these concerns” 

Sheldon Silver, 
New York Assembly Speaker

E in Italia il ministro Federica Guidi e il primo ministro Matteo Renzi
vogliono essere "leader prudenti" ed ascoltare le decine di migliaia
di persone che sono preoccupate delle trivelle nei loro mari, nei loro campi?






L'assemblea generale dello stato di New York ha approvato Lunedi 16 Giugno una moratoria generale sul fracking per un periodo di tre anni.

Dicono che in questi anni hanno ascoltato piu' e piu' persone esprimere preoccupazioni sul fracking e che una "leadership prudente" impone che tutte le preoccupazioni vengano prese in considerazione. Dicono cosi che durante i prossimi tre anni studieranno ancora piu' approfonditamente la questione e che non c'e' fretta. Alla fine i giacimenti di gas saranno ancora li.

In totale lo stato di New York ha una moratoria in atto contro il fracking che va avanti dal 2008. In questo caso il voto e' stato di 89 in favore e 34 contro l'estensione della moratoria. Ci si aspetta che adesso il Senato dello stato di New York e poi il governatore Andrew Cuomo ratifichino il tutto.

Sulla questione erano intervenuti vari gruppi: gli esperti della comunita' medica, associazioni come  Food and Water Watch, i Concerned Health Professionals of New York, e i  New Yorkers Against Fracking a spiegare il perche' del no al fracking nello stato di New York. Anche la potente American Lung Association di New York aveva scritto una lunga lettera a Cuomo illustrando gli effetti alla salute e le conseguenze del vivere vicino a pozzi di petrolio e di gas.

In un certo senso tutto questo e' rincuorante. E' bello vedere una comunita' lottare insieme, ciascuno offrendo quello che ha. E sarebbe bello anche in Italia se le associazioni dei medici - per dirne una - scrivessero una lettera a Renzi e alla Guidi sul perche' del no a nuove trivelle nel nostro territorio, ballerino, fragile, densamente abitato, bello.

E certo il risultato finale che si vorrebbe a New York e' un divieto totale, come gia' deciso dallo stato del Vermont, non di una moratoria temporanea, ma tre anni sono gia' un grande un passo in avanti e faranno male al portafoglio dei trivellanti. Alla fine, per i signori del petrolio e' tutto solo un business e ogni giorno di ritardo sono soldi e affari persi per loro.

Noi cittadini dobbiamo solo tenere duro: giocheremo allo sfinimento, in Abruzzo come a New York e alla fine vinceremo perche' siamo molti di piu' noi che loro.

Qui la storia della Norse Energy, ditta norvegese che voleva trivellare lo stato di New York ma che e' andata in bancarotta a causa delle attese e della moratoria e della pressioni popolare. Ha chiuso tutte le sue operazioni negli USA.








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