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Saturday, November 2, 2013

Angelo Pollutri, Maria Amato, Cesare Damiano: lo sdoganamento del cervello



Quelli per cui il progresso = trivellare


Si chiamano Angelo Pollutri, sindaco noto a noi tutti attivisti d'Abruzzo per le sue idee di progresso ferme al 1960, e le new entry Maria Amato e Cesare Damiano.

Sono questi altri nomi da non dimenticare in sede elettorale, oltre a Valter Catarra e tutta la giunta del consiglio provinciale di Teramo. I tre di cui sopra sono tutti del Partito Democratico - non che questa sigla significhi molto oggi sul panorama politico italiano o abruzzese.

Come riporta Histonium.net, da Gissi, caput mundi di Remo Gaspari, e sotto l'occhio viglie di Paolo Primavera della Confindustria, i tre annunciano che la crisi del vastese si risolve con ... la corsa al petrolio!

Mmh.

Che creativita'!

Basta fare un buco, tirare fuori monnezza e risolviamo tutti i problemi.

Ma cosi' non ci vuole niente a fare l'amministratore!

Possiamo farne altri di buchi sapete? Possiamo farne altri e metterci dentro la monnezza tossica dell'industria chimica che nessuno vuole smaltire, anche quello porta soldi, no? Come hanno fatto in Campania.

Possiamo pure fare dei buchi e metterci le barre radioattive degli impianti nucleari dismessi. Possiamo fare buchi per metterci l'amianto.

Possiamo pure fare un centro sperimentale di cosa porta piu' malattie, agricoltura inquinata e di come meglio si distrugge l'industria turistica e vitivinicola.

Perche' no?

Angelo Pollutri, appunto fermo al 1960, ricorda le scene mitiche di vari decenni fa in cui "fu trovato il metano e si aprì la Vetreria Italiana che diede sviluppo a tutto il territorio. Il metano di Cupello è ormai una certezza, è il serbatoio naturale più grande d’Europa e nelle casse dei Comuni interessati porta dei discreti ‘ecoristori’ e nessuno sembra metterlo in discussione."



Occorre quindi "sdoganare" le piattaforme petrolifere.


...che significa sdoganare le piattaforme?

Boh.

E chi lo sa. Sara' una cosa degli anni 60!

E poi con spettacolare lampo di genio dice che si potranno addirittura usare i soldi delle piattaforme - quelle sdoganate  - per finanziare il Parco della Costa Teatina!

Della serie, uno va al mare per vedere le piattaforme!

Sicuramente un rilancio potente dell'economia d'Abruzzo. Gia' me l'immagino le pubblicita':

Abruzzo, trabocchi e trivelle!

Brodetto di pesce e di petrolio!

Pane e oleodotti!

Tumori e tintarella!

Ma chi li ha votati questi? Mi sa che Razzi sarebbe piu' intelligente.

Poi interviene tale Maria Amato, mai sentita nominare prima, che dice che lei non e' mai stata contraria alla petrolizzazione.

Vuol dire allora che e' favorevole?

Boh. E chi lo sa.

E dall'alto della sua conoscenza tecnica, la Maria ricorda che le piattaforme

andrebbero fatte con tutte le tecnologie necessarie per la tutela ambientale.

Cara Maria, ma nessuno le ha detto mai che questo e' IMPOSSIBILE? Ma lei dove ha vissuto negli scorsi 6-7 anni? O che lei crede alle favole di Paolo Primavera o di Sergio Morandi? Prima di parlare, la pregherei di leggere e di non sparare a vanvera.

E poi eccolo qui, l'asso nella manica: IL COMPROMESSO.

Le popolazioni devono imparare a scendere a compromessi e non opporsi a tutto, anche riguardo le piattaforme off shore.

E' quello che invoca Cesare Damiano.

Mah, le popolazioni non devono imparare niente, caro Damiano. Siete voi che dovreste invece imparare a fare l'interesse delle popolazioni, capisce?

E' dal primo giorno che ho cercato di martellare l'opnione pubblica che il compromesso non si deve assolutamente accettare e per nessun motivo.

E perche'?

Perche' il compromesso, caro Damiano, inizia SEMPRE con la parola si.

E una volta che ai petrolieri gli hai detto si, quelli di pigliano il dito, l'avambraccio, le budella e pure il mignolo dei piedi.

Il compromesso e' un modo subdolo per i petrolieri per entrare nelle nostre case e nei nostri mari, perche' lo sanno che poi a controllare, a denunciare non ci sara' mai nessuno. E che una volta entrati non se ne andranno mai.

Chi li caccera' i petrolieri dalla Val D'Agri, nonostante non abbiano rispettato una che sia una delle mille promesse fatte all'inzio? Il "compromesso" dei lucani si e' risolto nello spettacolo che vediamo tutti -  laghi inquinati, agricoltura sofferente, poverta' e disperazione.

E poi che uno dice: si compromettiamo un pochino la salute del nostro mare, dei nostri campi, dei nostri polmoni?  Ci prendiamo giusto un po di cancro? Giusto un po di acqua inquinata? Giusto un piccolo scoppietto?

Quindi, caro Damiano, il nostro no e' categorico e senza compromessi o vie di mezzo.

E adesso cari Pollutri, Amato e Damiano, dopo che avete fatto le vostre sparate, a cui non crede nessuno se non Paolo Primavera, potere tornarvene all'oblio del niente e lasciare a noialtri di difendere l'Abruzzo dai petrolieri e dai politici a cui non hanno ancora sdoganato il cervello.

1 comment:

Ilaria said...

lasciamo a questi signori sconosciuti e anonimi, a cui hanno sdoganato il cervello, l'unico compromesso, di ritirarsi a vita privata, che è meglio.