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Tuesday, April 30, 2013

La California approva la moratoria anti-fracking


This is a huge win for Californians threatened by fracking pollution. 
These bills will protect the air we breathe and the water we drink from cancer-causing chemicals and other fracking pollutants. That’s why a fracking moratorium is supported by nurses, farmers and so many others concerned about our state’s health and environment.


Thank you to all my friends at Stop Fracking California State
so proud of us

Purtroppo non ho molto tempo - sono stanca morta - ma questa e' una cosa bellissima. Da dietro le quinte, e per quel che posso ho fatto anche io la mia parte contro il fracking qui in California e ne sono felice. Questa moratoria non e' la soluzione finale al problema, perche' e' solo uno stop temporaneo finche' "non si fanno altri studi" e finche' "non si conoscono tutte le conseguenza del fracking", ma considerato quanto potenti sono i lobbisti del petrolio, anche qui in California, e' un piccolo miracolo.

Piu di tutto sono contenta perche' e' il processo democratico che ha funzionato, e perche' i mesi e mesi di proteste, di incontri con il pubblico, di proiezioni di Gasland, hanno avuto frutti e chi governa non ha potuto ignorarli. Ci sono andata anche io agli incontri quando potevo - qui a Santa Monica, a Culver City, a downtown, a Baldwin Hills - e la cosa che mi ha sempre colpito e' stata l'educazione ed il rispetto che chi stava dall'altra parte (i politici) avevano per il cittadino medio.

Altro che il dito medio di Gasparri.

Ha funzionato cosi: che per tutto il 2011-2012 il cosiddetto DOGGR - Department of Oil and Gas and Geothermal Resources - ha organizzato eventi in tutta la California, da nord a sud. Una prima presentazione da parte delle autorita' e poi a TUTTI quelli che lo chiedevano -  a TUTTI - sono stati concessi 2 minuti per parlare ai "politici" e per fare domande. Non aveva importanza quale fosse il loro titolo, il loro ruolo, giovani o vecchi - tutti quelli che lo chiedevano, in fila uno dietro l'altro, hanno avuto 2 minuti. E in quei due minuti, il 99% delle persone ha detto che non voleva fracking in California e ha posto domande difficili ai "politici". Le serate finivano quando finivano le domande.

Non hanno potuto fare a meno di ascoltarci.

Ecco il testo del comunicato stampa con il quale le leggi statali contro il fracking sono state approvate: AB sta per Assembly Bill - sono la 1301, la 1323, la AB 649. Richard Bloom era l'ex sindaco di Santa Monica.

La prossima decisione - se fare fracking o no - e' rimandata al 2019.


Three Fracking Moratorium Bills Win Key Vote in California Legislature
 
A.B. 1301, A.B. 1323, A.B. 649 
Pass Assembly Natural Resources 
Committee Despite Oil Industry Pressure
 
SACRAMENTO, Calif.— Three bills that would halt fracking in California won key votes last night, passing the Assembly Natural Resources Committee despite intense pressure from the oil industry.

Richard Bloom’s A.B. 1301, Holly Mitchell’s A.B. 1323 and Adrin Nazarian’s A.B. 649 would place a moratorium on fracking while threats posed by the controversial practice to California’s environment and public health are studied.

Oil and gas wells have been fracked in at least nine California counties without fracking-specific regulation or even monitoring by state oil and gas officials. Fracking, also known as hydraulic fracturing, employs huge volumes of water mixed with sand and toxic chemicals — including known carcinogens — to blast open rock formations and release previously inaccessible fossil fuels.
A.B. 1301 — sponsored by the Center for Biological Diversity, Food & Water Watch and Clean Water Action — is supported by the California Nurses Association, Breast Cancer Action, Family Farm Defenders and more than 100 other health, labor, environmental and social justice organizations.

A.B. 649, A.B. 1301 and A.B. 1323 will next go to the Assembly Appropriations Committee

“This is a huge win for Californians threatened by fracking pollution,” said Kassie Siegel of the Center for Biological Diversity. “These bills will protect the air we breathe and the water we drink from cancer-causing chemicals and other fracking pollutants. That’s why a fracking moratorium is supported by nurses, farmers and so many others concerned about our state’s health and environment.”

Fracking is linked to air and water pollution and releases large amounts of methane, a dangerously potent greenhouse gas. About 25 percent of fracking chemicals could cause cancer, according to scientists with the Endocrine Disruption Exchange.

“The Natural Resources Committee sided with the people of California yesterday when it voted to advance legislation that places a moratorium on fracking,” said Kristin Lynch, Pacific region director for Food & Water Watch. “From the food that California farmers grow today to the long-term future of our state’s water resources and air, California’s economy and vital resources hang in the balance if we allow fracking to continue in California.”

The huge volume of water used and contaminated by fracking is a critical issue for drought-ridden states like California. A new report from the Western Organization of Resource Councils estimates that fracking consumes about 7 billion gallons of water in four western states where fracking has become widespread. The report, titled “Gone for Good,” warns that water consumption by the oil and gas industry “simply cannot be sustained.”

“This vote is an important step in the effort to protect California from the dangers of fracking,” said Andrew Grinberg of Clean Water Action. “This committee gets it that the state needs to slow down and assess the many threats to our air, water, climate and communities of extreme oil extraction.”
Fracking also pollutes the air by releasing dangerous petroleum hydrocarbons, including benzene, toluene and xylene. It can also increase levels of ground-level ozone, a key risk factor for asthma and other respiratory illness. Air pollution caused by fracking contributes to the risk of asthma, cancer, and other health problems in people living near fracked wells, according to a Colorado School of Public Health study.


Italia: 352 pozzi di stoccaggio di gas. Passera: non bastano.

L'insaziabile Passera continua con i suoi deliri. Il giorno 13 Febbraio 2013 ha infatti firmato due decreti ministeriali per "liberalizzare il mercato" e per dare all'Italia un ruolo maggiore come "hub" sud-europeo del gas.

E cosi, in Italia adesso parte la moda dello stoccaggio del gas. E se prima c'erano solo Stogit ed Edison, adesso siamo invasi da piccole e grandi ditte dai nomi sconosciuti, anche loro affamate di bucare il nostro sottosuolo.

Ci saranno nuovi pozzi per tutto lo stivale, maggiore pressione in quelli gia' esistenti, VIA che non servono.

E che importa se li ci sono case, vita e persone?

Se uno va sulla pagina dei petrolieri "petrolio e gas punto it" si parla di 12 campi di stoccaggio gia' sparsi per l'Italia - in Abruzzo, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.



In realta' le concessioni sono 15 (tra l'altro se uno clicca sul link di cui sopra neanche si apre!) e non 12, e dimenticano la Basilicata.  Della serie, non lo sanno neanche loro cosa dicono. Questi campi corrispondono a circa 352 pozzi di gas attivi. 

Nel loro complesso questi 352 pozzi stoccano gia' circa 15 miliardi di metri cubi di gas. In Italia ne consumiano 80 miliardi l'anno - cifra in decrescita a causa della crisi e dell'aumento dell'uso delle rinnovabili.

E quindi, abbiamo sotto i nostri piedi due mesi di fabbisogno nazionale di gas belli gia' stoccati. Uno direbbe: beh, hanno 350 pozzi, una nazione cosi piccola, un territorio fragile e densamente abitato, sismico, turistico, assolato, e due mesi di gas stoccato sottoterra, perche' gliene serve stoccare di piu'?

E invece si, secondo il nostro governo, occorre stoccarne ancora. Infatti, ci sono richieste per altre 8 concessioni di stoccaggio con Passera che continua a firmare e ad approvare come un forsennato.

Fra queste nuove concessioni di stoccaggio anche Rivara Stoccaggio, quella del terremoto in Emilia.

Nemmeno il terrremoto li ferma.

Le altre nuove concessioni di stoccaggio sono proposte in in Lombardia (Bagnolo Mella e Romanengo), Abruzzo (Poggiofiorito), nelle Marche (Palazzo Moroni e San Benedetto), in Basilicata (Serra Pizzuta), in Molise (Sinarca).

Ora, la mia domanda e': servono veramente questi altri centri di stoccaggio? 352 pozzi non ci bastano? La popolazione non cresce, il consumo decresce.

Se uno fa la media, ciascuna concessione porta con se circa 23 pozzi - altre otto concessioni significano piu o meno circa altri 180 pozzi sparsi lungo lo stivale.

Cui prodest?

(Oltre a Passera ed ai suoi amici?)

Le 15 concessioni esistenti sono qui elencate:

e sono qui 










Ecco invece la lista dei 352 pozzi gia esistenti














Si vede che gli piacciono i buchi a Passera.













Ombrina: a Gianni Chiodi



Caro Gianni Chiodi

In questi anni che seguo il suo modo di governare sono passata in varie fasi - una lievissima speranza con la sua elezione nel 2008, che subito si e' spenta a causa della sua piu' totale incapacita' di essere leader di questa regione.

Occasione dopo occasione lei mostra di non avere un filo di amore per i mari e i terreni d'Abruzzo, e posso dire a questo punto che ho solo pena per lei, che veramente non lo sa fare il governatore di regione.

Nelle frenetiche settimane dopo l'approvazione di Ombrina Mare lei e tutto il suo scellerato consiglio regionale siete corsi sulla stampa a dichiarare la vostra contrarieta' al progetto della Medoilgas, a propagandare le iniziative che avete preso, a dare la colpa a governi passati, a nascondervi dietro fantomatiche lettere arrivate o perse per strada.

E' stato tutto molto patetico ed infantile.

La verita' e' che lei e tutti gli altri sapevate da tempo che Ombrina sarebbe stata una delle prime vittime del Decreto Sviluppo di Passera del Luglio del 2012 e che nessuno di voi ha avuto il coraggio di fare niente fino all'ora X.

Lo sapevano i cittadini normali, non e' possibile che non lo sapevate voi.

Lobby presante - come pensa che Assomineraria e i petorlioeri ottengono quello che hanno?
E lei, che lobby ha fatto?  O se ne sta li seduto ad aspettare che gli eventi accadono?

Tutti i senatori d'Abruzzo votato il Decreto Passera senza far fiatare mosca sull'articolo 35, che riguardava Ombrina. Lei - che per un po se l'e' presa pure con il servizio postale - avrebbe potuto e dovuto sollecitare lui direttamente i Ministeri.

Arriva il 13 Aprile, e tutti voi a protestare, contro chi non si sa' e poi di nuovo il silenzio.

Il passato non si puo' cancellare. Ma si puo' imparare per il futuro.

C'e' adesso un nuovo governo, un nuovo Ministro dell'Ambiente, un nuovo Ministro per le Attivita' Produttive. E' un governo bipartisan - nel bene e nel male - ed occorre usare questo fatto per finalmente mettere fine a questa tormentata vicenda di Ombrina Mare.

Lei e la maggior parte di voi che siede al consiglio regionale a parole dice di essere contro Ombrina.

E allora,

volete fare operazione di lobby a Roma? lo sapete come si fa?
 
volete andare sulla stampa nazionale a dire "Ombrina non s'ha da fare?"

volete creare un caso nazionale?

volete proporre una iniziativa che sia una, voi stessi, da soli?

volete per una volta ESPORVI in prima persona ed agire da uomini, da statisti e non da molli femminuccie, senza aspettare la piazza e la gente che vi rompe le scatole?

Ogni giorno piu che passa e' un giorno perso. E se Ombrina si costuira' non ci saranno santi che tengono: la colpa e' di voi che siete in regione, primo fra tutti il molle Gianni Chiodi.










Sunday, April 28, 2013

Rapagnano, Fermo, Marche - altre trivelle Sound Oil


 

Sono partiti in grande questi della Sound Oil. Secondo altri comunicati agli investitori, saranno pronti a trivellare la concessione Rapagnano, nelle Marche, entro la fine del mese - di questo mese, Aprile 2013.

La concessione si trova nei pressi di Fermo, e in provincia di Ascoli Piceno, contiene gas ed era una vecchia concessione ENI.

I giacimenti erano due, uno sopra e uno sotto, ma l'ENI estraeva solo da quello piu' profondo perche' quello superiore conteneva troppa acqua. Il giacimento inferiore fu trivellato dal 1952 fino alla chiusura definitiva nel 2001 a causa di "influssi di acqua" da parte del giacimento superiore. Cioe' dopo 50 anni di estrazione l'acqua si infiltrava da sopra e si mescolava al gas.

Adesso la Sound Oil vuole tornare a ritrivellare il giacimento inferiore. Sicuramente saranno bravissimi e riusciranno a fare magie. Notare che in Italia la Sound Oil si chiama Apennine Energy,
ed e' cosi che sono listati nei bollettini del Ministero dello Sviluppo petrolifero - ehm, economico.

Comunque sui siti italiani di tutto questo non c'e' scritto niente - mentre invece agli investitori inglesi
quelli della Sound Oil dicono che che l'UNMIG ha dato l'approvazione finale dopo una ispezione del sito, che hanno avuto il benestare dei vigili del fuoco e che

We are pleased to report the successful commissioning and will shortly achieve the strategic milestones of first gas and first revenue. Rapagnano is one of our smaller assets; however, it establishes the company as a gas producer and builds a foundation for further growth".

Smaller assets? Certo! Ci sono circa 1.3 miliardi di metri cubi di gas a Rapagnano- ne consumiamo 80 milardi l'anno - fanno 6 giorni di gas, scarsi!

Come per le trivelle a Nervesa, c'e' sempre questa segreta famiglia milanese a mettere soldi - la CSTI, non si sa chi siano.  L'investimento e' di quasi un milione di euro, di cui la CSTI mettera' circa 500 mila.

Le azioni sono pure in salita - tuttapposto.



Friday, April 26, 2013

10 citta a divestire dal petrolio


E' tutto iniziato nell'autunno del 2012 con la campagna di Bill Mc Kibben di divestire dalle fonti fossili.

Il primo a sottosscrivere questa idea e' stato il sindaco di Seattle -  Mike McGinn - che si e' impegnato a tenere i soldi della citta' e delle pensioni pubbliche fuori da investimenti petroliferi.

Due miliardi di dollari.

A seguire - Ithaca, New York con il suo sindaco, il 26-ienne afro-americano Svante Myrick. L'hanno convinto un gruppo di studenti della scuola superiore della sua citta'. 

E poi ancora San Francisco, martedi' scorso - una citta' che invece gestisce 16 miliardi di dollari in pensioni, che resteranno tutti offlimits alle speculazioni petrolifere.  Di questi 16 milardi, 583 erano gia' investiti in fondi petroliferi e sono stati ritirati. Il voto e' stato unanime.

La citta' di Berkeley, vicino a San Francisco, ha anche proposto che l'intero stato della California divesta dal petrolio.

Il movimento per il boicottaggio e' specialmente attivo nelle universita' - dove almeno 300 istituzioni le stanno considerando e mettendo in atto. Le citta' di cui sopra sono quasi tutti "liberali", nel senso di apertura ai cambiamenti, progressiste e sensibili al tema dei cambiamenti climatici, ma si spera che il loro esempio possa dare l'impeto per azione a livello nazionale.

Qui il link su varie altre universita' coinvolte nel boicottaggio dei petrolieri
http://campaigns.gofossilfree.org



Non e' una cosa da poco: le universita' USA hanno dei cosiddetti "endowments",  fondi di vari miliardi di dollari, con cui vengono finanziate molte delle attivita' sui campus e che sono investiti in borsa. Il divestimento rappresenta un esempio simbolico ma anche concreto delle posizioni delle Universita' stesse sul cambiamento climatico, specie quelle da cui sono partiti gli studi scientifici
sul global warming.

L'ispirazione di questo movimento e' il boicottaggio contro apartheid degli anni '80 in Sud Africa.
L'arcivescovo Desmond Tutu, che ha vinto il premio nobel per la pace e che e' stato un protagonista di quella battaglia, dice

“The divestment movement played a key role in helping liberate South Africa. The corporations understood the logics of money even when they weren’t swayed by the dictates of morality. Climate change is a deeply moral issue too, of course. Once again, we can join together as a world and put pressure where it counts.”

Il boicottaggio ha avuto un ruolo chiave nel liberare il Sud Africa. Le corporazioni hanno ascoltato la logica del denaro anche quando non ascoltavano quelle della moralita'. I cambiamenti climatici sono anche loro un profondo problema morale, certo. Di nuovo possiamo unirci in tutto il mondo e mettere pressione, assieme, dove ce ne sia bisogno".

Per ora sono 10 citta' e 300 universita'.
Funzionera', non funzionera'? Chi lo sa. E' solo che da qualche parte si deve pur partire.

La Sound Oil a trivellare in Veneto - Nervesa





Adesso e' tuttapposto.

Programmano altri buchi:
 
Laura, Golfo di Taranto
Rapagnano, Marche 
Badile, Lombardia

Evviva.

Approvato ad Ottobre 2014



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We are very much focused on Italy and that will remain the case.
James Parsons, CEO Sound Oil, UK

Nervesa, Veneto

Badile, Lombardia



Secondo gli annunci agli investitori, la Sound Oil, ditta inglese che di occupa di petrolio ha intenzione di trivellare presto in Veneto, secondo la concessione "Carita' - Nervesa".

La concessione si trova nei pressi di Conegliano Veneto.

Nel video sopra su YouTube il CEO James Parsons la definisce una "flagship opportunity" e dice che la concessione nel trevigiano vale $62 milioni di dollari - tanto quanto tutto il loro capitale azionario! - e che gli fruttera' $14 milioni di dollari l'anno, una volta che sara' operativa.

Vogliono iniziare alla fine dell'anno 2013.

Come si puo' capire e' una ditta piccola, che pensa di fare il salto di qualita' con l'Italia.

Il pozzo Nervesa fu gia' trivellato dall'ENI nel 1985. Loro vogliono trivellarne un altro, per ora esplorativo, a circa 1 chillometro di distanza. La zona e' arenaria, vogliono andare a circa 2 chilometri di profondita', in un'area "industriale".

Nel video su YouTube c'e' pure il salvatore della patria, l'italiano Luca Madeddu, che dice che il processo e' iniziato nel 2011 (ma qualcuno ha detto qualcosa ai veneti?) e che se tutto va bene sara' tutto operativo per il 2014.

Dice che hanno mandato la VIA e che aspettano il "si" a Novembre 2013, con l'approvazione finale, come se tutto fosse una formalita', e che il si gli e' dovuto.

E' tutto fatto. Devono poi preparare il sito, con 25 giorni per creare piazzole e adeguare le strade se necessario.

Il pozzo finale arrivera' dall'Olanda, ed e' stato costruito in Germania. A un certo punto compare anche la parola magica "hydraulic rig".

Dicono che siccome l'area e' "industriale" - ma io direi residenziale?? - non possono andare direttamente nel loro giacimento, ma dovranno perforare ad un angolo di circa 45 gradi, per circa 1000 metri.

Il pozzo 41 giorni per trivellare 6 per "pulire" e poi faranno il test per 7-10 giorni. In caso di successo - Luca Madeddu dice che e' tutto molto exciting - decideranno immediatamente come perforare e che entro il 2014 applicheranno per la concessione finale.

Avranno bisogno di un impianto di compressione per massimizzare l'estrazione del gas.

Hanno pero' pochi soldi, e dicono che loro stessi metteranno circa 2.9 milioni dollari e che il resto verra' da una famiglia privata di Milano che guida la ditta CTSI. Questi metteranno l'altra meta' del denaro in cambio dell'8% dei profitti.

E cioe' : la ditta e' inglese, la trivella e' tedesca, il capitale andra' nelle mani di investitori stranieri e di questa misteriosa famiglia di Milano. E ai veneti cosa restera'?

Mistero.

... E cosa c'e' dentro Nervesa? Stimano 21 miliardi di metri cubi di gas. In Italia ne usiamo circa 80 miliardi all'anno - fanno circa 3 mesi di gas per l'Italia, *per tutta la vita del progetto* e non all'anno, ammesso e non concesso che questo gas finira' nelle case degli italiani.

Dicono che non si fermeranno qui, ma che hanno intenzione di trivellare la concessione Badile nei dintorni di Milano, e che hanno degli "hidden gems" in Italia.

Gems? Dal punto di vista di un petroliere, forse. Per ora e' tutto solo molto hidden.

Gli italiani sono sempre gli ultimi a sapere di queste "gems" nelle loro case, nei loro campi, nelle loro "zone industriali".

Wednesday, April 24, 2013

Esplosioni di impianto a gas - Alabama






It literally sounded like bombs going off around. 
The sky just lit up in orange and red. 
We could smell something in the air, we didn't know if it was gas or smoke.

In Alabama ci sono state almeno 6 esplosioni presso una centrale di gas, nella citta' di Mobile, con l'incendio di una chiatta per il trasporto e lo stoccaggio di gas naturale. Al momento dello scoppio pare che la chiatta fosse vuota e che stessero facendo operazioni di pulizia e manutenzione ordinaria.

Tre persone sono rimaste ferite - e mandate all'ospedale - ed e' stata imposta una no-fly zone di 3 miglia ed una zona di interdizione di un miglio in mare. Non si sa bene che fare per spegnere l'incendio che e' troppo imponente e gli ordini sono

Planning to let it burn. Still too unstable.
Lasciamolo bruciare - e' ancora troppo instabile.

L'impianto scoppiato era stato revisonato l'ultima volta nel 2010 - ed avevano trovato violazioni alla sicurezza. Altre revisioni da parte delle autorita' sono state cancellate negli anni piu' recenti perche' mancavano i fondi.

Le case hanno tremato, la gente ha avuto paura.
Ma un enorme pannello solare no eh?



Approvate trivelle in mare a Pesaro-Urbino-Ancona

E cosi, mentre tutti protestavano, il nostro beneamato Clini ha approvato altre trivelle non solo in Abruzzo, ma anche nelle Marche - secondo le concessioni d29B C AG e d38A C AG dell'ENI.


Eccole qui. Tutta l'Italia petrolifera. Auguri. 


Ma che vuoi che sia - nelle Marche hanno gia' piattaforme in mare, hanno Falconara, presto lo stoccaggio a San Benedetto. Clini, Passera e da adesso anche Napolitano -- come distruggere una nazione.