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Sunday, January 6, 2013

Baldwin Hills, Los Angeles, 1963: trivelle e diga crollata

14 Dicembre 1963 
Baldwin Hills, Los Angeles CA
 



"Ground Rupture in the Baldwin Hills," Science. 172, no. 3981, 333-344. 
On the role of oil drilling and water re-injection in causing the Baldwin Hills Dam collapse.
Sul ruolo delle estrazioni di petrolio e delle reiniezioni di acqua nel collasso della diga di Baldwin Hills.


La diga di Baldwin Hills, 1963 - distrutta dalla subsidenza indotta dalle estrazioni di petrolio nel vicino campo di Inglewood.

Il blu e' la diga. I cerchi i pozzi di iniezione per stimolare i pozzi e di reinizione per gli scarti associati alle estrazioni di petrolio.

Una delle faglie allargatesi vicino la diga a causa dei movimenti del suolo dal campo Inglewood.

La diga che cede, 1963.

Qui altre immagini televisive

Cento anni fa, Los Angeles era un enorme campo di petrolio.

Molte fortune sono state costruite qui - Paul Getty, Edward Doheny, Armand Hammer sono tutti "oil tycoons" associati alla storia di questa citta' e che a partire dalla fine dell'800 hanno investito, lucrato e sono diventati ricchi oltre ogni aspettativa.

Tante cose allora non si sapevano, la citta' quasi non esisteva. Sul finire dell'800 Los Angeles non era quella che conosciamo oggi, ma solo un gruppo di case in quello che oggi e' downtown con un po di case al mare - a 10 miglia di distanza - per fuggire la calura estiva. Fra il downtown ed il mare, il nulla, dove sono sorti i campi di petrolio.

E siccome non sapevano quel che facevano, e' qui che hanno sperimentato per primi la subsidenza da petrolio, l'inquinamento da petrolio, la ricchezza smisurata per pochi, da petrolio.

Ed e' anche qui che a un certo punto hanno capito che era meglio puntare su aria pulita, Hollywood, industria aereospaziale, mare, turismo, e oggi "Silicon Beach" - nessuno lo sa, ma Venice e Santa Monica sono tutto un pullulare di piccole aziende di high tech.

Pian piano i pozzi sono stati tolti e al loro posto sono sorte aree residenziali e turistiche. Ne resta ancora qualcuno in giro, come relitti di altri tempi.

Ed e' anche qui a Los Angeles, che le estrazioni di petrolio hanno portato al crollo di una diga di acqua, il Baldwin Hills Reservior.

Era il 1963, fuoriscirono con vigore quasi 1 milione di litri di acqua, morirono 5 persone e 277 case sono andate perse. Solo un paio di settimane prima c'era stato il crollo della diga del Vajont, in Italia, con 2000 morti.

La diga di Baldwin Hills era costruita subito dopo la seconda guerra mondiale, quando inizio' il boom demografico in California per portare acqua in quello che era -  ed e' - un deserto.

Ecco il video dell'epoca, si chiama "Water and Oil don't mix" ed e' considerato il primo caso di live reporting nella storia della televisione con viste aeree. Qualcuno dovra' mostrarlo a Giorgio Mazzenga della Forest Oil e a quelli che prendono le decisioni sulla diga di Bomba. Si chiama
"1963 Baldwin Hills Dam Collapse - Caused by Oil Field Operations", piu' chiaro di cosi si muore.

Io i documenti della Forest Oil li ho letti quasi tutti e credo che le correlazioni fra estrazione di idrocarburi e stabilita' della diga, in una zona sismica, instabile e prona a subsidenza naturale non siano state assolutamente bene indagate.




In soldoni, si pensava che la diga fosse perfetta e resistente, ed invece una piccola crepa ha fatto si che tutta la cementificazione cedesse, rilasciando acqua torrenziale che ha ingoiato tutto quello che ha incontrato per strada.

La diga era del 1947, costo' 10 milioni di dollari ed era considerata la piu' avanzata del suo tempo, un "un capolavoro". Si estendeva su 20 ettari di terra e doveva dare acqua a 10,000 persone.

Ore 3:38, 14 Dicembre 1963.

Lo strato di asfalto posto a mo' di isolante fra il terreno e l'acqua subisce una crepa. L'acqua pian piano entra nelle fondamenta della diga. Si crea un buco sempre piu grande che si capisce subito sara' incontrollabile.

Parte l'operazione di evacuazione dei residenti. Il fotogrago Richard Levine si trova nei paraggi e scatta foto che documentano il disastro.

Un ora di tempo. Tutto allagato. 

Passata l'emergenza, pianti i morti e riasciugato il circondario, si cerca di capire di chi fosse stata la colpa.

Cosa era successo?

Era successo che il disegno e la localita' scelta per questa diga non erano ottimali, visto che a circa 150 metri c'era un faglia sismica e che lo strato di asfalto, con la tensione del sottsuolo aveva ceduto,
generando delle crepe.

Colpa dell'asfalto allora?

Beh, non proprio. A dire la verita' questo strato di asfalto era stato disegnato in modo da essere flessibile in caso di lievi spostamenti o riassestamenti normali del terreno. Si sapeva infatti che Los Angeles e' zona sismica e che il terreno era ballerino.

Ma qui invece i movimenti della terra erano stati piu' forti di quanto previsto.

E cosa aveva causato il movimento del terreno e lo spostamente delle faglie che molto di piu' di quanto ci si aspettasse?

Il fattore magico, il lupus in fabula, e' sempre lui. Un campo di petrolio. In questo caso, l' Inglewood Oil Field. 

Questo campo di petrolio sorgeva a circa 800 metri dalla diga ed aveva 600 pozzi di petrolio in produzione in un territorio fragile e instabile.

I movimenti che gli ingegneri non avevano previsto erano dovuti dunque non a spostamenti naturali del sottosuolo ma a movimenti artificiamente indotti dalle operazioni petrolifere.

I geologi avevano trovato tracce di fluidi perforanti e acque di scarto di produzione vicino alle faglie sismiche.

Il campo di Inglewood funzionava con la tecnica della "pressurized extraction",  dove si iniettava acqua ad alta pressione nel terreno per spingere il petrolio il piu' possibile vicino ai pozzi per estrarlo piu' facilmente. E' stata proprio questa iniezione di fluidi nel sottosuolo, assieme alla reiniezione di fluidi di scarto a scatenare gli eventi del 1963. Si parlava di pressioni enormi, circa 6000 psi, o 410 atmosfere.

L'ingegner Thomas Leps fu incaricato di indagare in modo "neutrale" per conto dello stato della California nel 1964 e giunse alla conclusione che i movimenti asismici indotti dal campo di petrolio comprendevano 4 metri di subisdenza indotta che avevano messo forti pressioni sul sottosuolo, fra cui 15 centimetri di spostamento della faglia vicina alla diga.

E voila' le crepe nello strato di asfalto della diga, il cedimento ed i morti.

Ovviamente, i petrolieri fecero tutto quello che potevano per negare qualsiasi responsabita'. La Standard Oil che gestiva il campo di Inglewood, aveva sponsorizzato uno studio condotto da tale Arthur Casagrande che diceva che non era colpa del petrolio e che erano stati movimenti piu' vicino alla diga a causare le crepe. Ma con il passare degli anni,  anche i collaboratori di Casagrande hanno dovuto ammettere che le operazioni di petrolio hanno avuto un ruolo fondamentale in questa tragedia.

Questa e' l'opinione corrente oggi ed e quanto affermato nel rapporto finale della USGS del 1969 e ribadito in ogni dibattito accademico.

Secondo studi successivi il 90% degli spostamenti delle faglie in una zona vicino a Baldwin Hills e detta Stockton-La Brea, e' dovuta al campo di Inglewood.

La diga non e' mai stata ricostruita ed al suo posto c'e' oggi un parco.



Anche il campo di petrolio di Inglewood esiste ancora, i nuovi proprietari si chiamano PXP.

La faglia di Stocker-La Brea continua a muoversi.


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