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Monday, September 3, 2012

Storie petrolifere quotidiane






E mentre qui discutiamo sulle trivellazioni e l'airgun presso le isole Tremiti, non riusciamo nemmeno a salvare i nostri mari dall'inqunamento "di tutti i giorni".

Queste foto me le ha mandate Giorgio Rebecchi, che dall'Emilia Romagna e' andato a far vacanza ad Otranto - una delle punte turistiche di diamante del Salento e della Puglia.

Sono idrocarburi riversati a mare fra Sabato 25 e Domenica 26 Agosto nel canale di Otranto, da navi in transito. Sono dovuti a venire a pulirlo con aerei e battelli fin da Pescara - ovviamente a spese di noi tutti.

Si stima e' che questi idrocarburi abbiamo coperto una macchia di 4 chilometri di lunghezza con spessore anche di 20 metri. In alcune localita' e' arrivato fino agli scogli dei bagnanti.

Scrive Giorgio

"Ho passato tutto il giorno a ungere i miei figli ricoperti di chiazze nerastre."

E' questo il tipo di mare che vogliamo offrire a chi viene a trovarci? E' questo che si intende per vacanza?

Clini e Passera non sanno che le trivelle alle Tremiti - o da qualsiasi altra parte - porteranno con se altri rifiuti, altri idrocarburi, altre navi?

Perche' se questo e' cio' che viene fuori da una nave in transito, cosa ci si aspetta che possa venir fuori  un pozzo permanente, che stara' li per 20 o 30 anni, con oleodotti, petrolio corrosivo, e via vai continuo di navi? Elisir di lunga vita? Profumo di mare? Sapore di sale?

E poi di chi e' la colpa? Saranno puniti? Oppure tutto fa brodo, visto che ora ci apprestiamo ad offrire i nostri mari al miglior offerente, cosi a casaccio e quindi cosa vuoi che sia un po di petrolio in piu, un po di petrolio in meno?

Per ora non si sa, c'e' una interrrogazione, ma chissa' se mai si sapra' niente. 

Giorgio fa l'avvocato e mi scrive questo:


Quello che sconcerta e' che tra i principi fondamentali (artt. 1-12) della nostra Costituzione (principi cioe' che dovrebbero "venir prima" di ogni altro diritto individuale o di iniziativa economica) vi e' l'art. 9 che impone la "tutela del paesaggio" oltre che del patrimonio storico ed artistico della      
nazione.    
                                                                
Se per altri articoli (primo fra tutti l'art. 3) l'incostituzionalita' di moltissime leggi e provvedimenti e' stata spesso invocata ed anche accertata,  sarebbe interessante sapere quante volte e' stato invocato l'art. 9 per sollevare analoghi rilievi a fronte di norme di legge e di provvedimenti che qui in Italia hanno consentito di fare di tutto e di piu', svuotando di ogni effettivo contenuto pratico un"principio fondamentale" di pari rango di quello contenuto nell'art. 3.                                                                         


E si, non fa una piega.

Ecco come era il mare prima del riversamento





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Passiamo ad altra monnezza nel mare





All'inizio di Agosto e' stato ritrovato catrame in spiaggia a Termoli nella zona fra Montenero e Petacciato. Se ne sono accorti i bagnanti, la capitaneria di porto non sapeva niente, e non si sa chi abbia messo quel catrame li.
 
Un'altra nave? C'e' qualcosa che viene fuori da Rospo Mare? E chi lo sa.

Qui il presidente dell'ADOC, una associazione di consumatori, Nicola Criscuoli che riferisce

In questi giorni fare il bagno in quel tratto di litorale è impossibile. La situazione non è migliorata e la chiazza marrone in mare, ancora presente, impedisce ai bagnanti di godersi anche pochi giorni di vacanza. Ovviamente tutto ciò ha indubbiamente danneggiato i turisti presenti e sta aggravando la situazione di crisi che sta vivendo, ancor più, la nostra regione in termini di domanda e offerta turistica, in quanto chi vuole trascorrere anche pochi giorni o qualche settimana al mare preferisce scegliere altre località diverse da quelle molisane, anche vicine, dove è possibile fare il bagno in mare senza rischiare malattie o allergie. 

Dall'ARTA, dalla Capitaneria di Porto e dalle autorita' locali non si sa niente solo che "non e' tossico" e che il tutto e' per colpa di una cattivissima ma non pericolosa alga.

Il mare e' stato soprannonminato Mare CocaCola per colpa del catrame e non tutti hanno creduto alla storia dell'alga. Un albergatore riferisce:
 
Abbiamo anche stampato e affisso gli articoli di giornale in cui si spiegava che tutto era da attribuire all’alga, ma i nostri ospiti non hanno dato peso a ciò che era scritto perché avevano trascorso la mattinata in acqua uscendone con la pelle unta dalla strana sostanza presente.

E cosi chi se ne poteva andare, se n'e' andato con buona pace dell'economia, del turismo e dell'estate al mare e delle alghe. 

Evviva l'Italia petrolizzata. E questo e' solo l'inizio.
Grazie Passera, grazie Clini.






















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