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Sunday, September 16, 2012

Forest Oil: la parodia della democrazia







"La sovranita' appartiene al popolo che la 
esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."


"Stante la particolare complessita' del procedimento"

Elsa Fiorillo, che riapre i giochi,
Ministero Sviluppo Economico


Cara Elsa, qui non c'e' niente di complesso. 
No significa no e l'Italia, 
fino a prova contraria,
 e' una democrazia.


Questa mattina un po di email sulle mosse prossime venture della Forest Oil.

Non contenti che tutti loro miseri tentativi di fare il lavaggio del cervello agli abruzzesi sulla bonta' del loro mostro desolforante sono falliti, decidono di andare a chiedere a Roma di poter trivellare, scavalcando tutto e tutti.

La prepotenza di Giorgio Mazzenga non ha limiti. 
L'accondiscendenza, la sfrontatezza e l'antidemocraticita' dei ministeri italiani che sono dalla parte dei petrolieri, neanche.

A Bomba vogliono costruire una raffineria per trattare gas ad alto tenore di zolfo, in riva ad un lago, il lago di Bomba, interessato da forti rischi di subsidenza, con esalazioni tossiche oltre i limiti di legge direttamente nelle case delle persone, e vicino a zone protette e con vasche a cielo aperto per la monnezza prodotta. Gli stessi dirigenti della Forest Oil parlano di "rischio Vajont" e ricordano come l'ENI stessa decise di non trivellare la zona a causa della sua pericolosita' .

Loro stessi lo ammettono, ma vogliono trivellare lo stesso: metteranno delle "centraline" e tuttapposto.

Il tutto per 2 settimane di fabbisogno nazionale di gas, spalmati su 30 anni di tempo.

In questi anni gli Abruzzesi hanno combattuto il mostro in maniera eroica: 19 comuni e la provincia di Chieti si sono espresse contro, e cosi pure la Chiesa, la Confcommercio, cittadini ed associazioni. Ancora adesso Bomba e' coperta da teli anti-Forest Oil.

Abbiamo manifestato, scritto testi, controbbatutto ad ogni balla e ad ogni tentativo di manipolazione della Forest Oil fra cui le promesse di lavoro, di centraline, di soldi, e di pittura azzurra della raffineria "cosi non si vede".

Tutto e' stato fatto nelle forme e nei modi espressi dalla Costituzione italiana.

Abbiamo ricordato a tutti che il trattato di Aarhus, ratificato anche dall'Italia, afferma che la volonta' popolare e' vincolante e che non ci sono dubbi sulla volonta' dei residenti: nessuno, nessuno, vuole la Forest Oil in Abruzzo.

Infatti, la commissione VIA di Antonio Sorgi in Aprile ha bocciato il progetto della Forest Oil: non potevano fare altrimenti, tutto l'Abruzzo gli era contro.

Non che si fossero sprecati: 9 righe hanno partorito, dopo due anni di dibattiti e dopo 250 osservazioni mandate.

9 righe.

Interssante che il responsabile di quelle 9 righe, Antonio Sorgi, avesse gia' firmato un altro documento come direttore VIA per l'approvazione della soprintendenza al paesaggio d'Abruzzo in cui si diceva si. Un uomo, due pareri opposti!

E poi, colpo di scena.  Con abile mano di inciuci, segreti, non si sa che strani giri dietro, il TAR Abruzzo -- che generalmente impiega mesi se non anni per dare verdetti -- decide di invalidare il pronunciamento del parere della Commissione VIA.

Tutto da rifare.

E adesso, grazie al magnifico ministero Passera la Forest Oil di Giorgio Mazzenga va a Roma a chiedere una "Conferenza dei Servizi", leggi: un incontro per fare inciuci e per trovare un modo di dare alla Forest Oil quel che vuole.

Dice che ci si incontra a Roma alle 11:30 di Lunedi' 1 ottobre per discutere la questione

stante la particolare complessita' del procedimento

Ma no, non c'e' niente di complesso, ma proprio niente, caro governo, cara Forest Oil, caro Clini, caro Passera.  No significa no.

Quello che c'e' di complesso e' solo lo strano meccanismo che dovrete inventarvi per giustificare l'ingiustificabile.

Volete dire si, e non sapete come.

Volete calpestare i diritti democratici e non sapete come.

Volete far vincere Giorgio Mazzenga in nome del PIL e di Assomineraria, di Federpetroli e non sapete come.

Volete ancora una volta dar prova che vi interessano piu le lobby che il buonsenso e non sapete come.

La cosa che fa ridere e' che nella lista degli invitati non compare la Commissione VIA ma ci sono invece le varie Soprintendenze d'Abruzzo.

E perche'?

Perche' come detto sopra fanno entrambe capo ad Antonio Sorgi. Nel primo caso ha detto di no, nel secondo caso ha detto di si.

Come potevano allora invitare due enti che fanno capo alla stessa persona e che deve difendere due posizioni opposte?

Cosi invitano solo Sorgi come Soprintendenza e nella sue veste di "si".

Solo in Italia.

Una gran presa in giro.

Vergognatevi di questa parodia di democrazia che promulgate in Italia. Vergognatevi.

Alle disgrazie ci si deve pensare PRIMA e non dopo che sono successe.

Dopo si piange solo.




3 comments:

Anonymous said...

no comment

nogat said...

ho il voltastomaco

Marcolino pane e vino said...

E' possibile fare in modo che qualche testata giornalistica ancora non silente possa mostrare a tutta la pubblica opinione italiana questo scempio di democrazia in Italia?

Grazie per i tuoi scritti e le tue lettere pubbliche, sono preziose.

Marco