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Tuesday, May 25, 2010

Il petrolio no, e il resto?


Come ho gia' detto tante volte, io non posso occuparmi di tutti i temi ambientali del mondo, perche' la storia del petrolio mi porta via gia' tanto tempo e non ho l'energia di mettermi a spulciare carte e documenti di vario genere per tirare fuori numeri e dati.

E' facile per il petrolio ora dire l'OMS, i ppm, le distanze dalla costa, Montara, l'uva e l'H2S, i petrolieri californiani, ma ci vuole tempo e energia per indagare su queste cose e per presentare un discorso coerente, senza fare copia e incolla da qualcun altro come qualche volta e' stato fatto con il mio lavoro - e lo dico senza polemica.

Da quello che so tornare al nucleare non mi pare una cosa intelligente. In Abruzzo grazie alla turbogas di Gissi produciamo piu' energia di quanto non ne usiamo.

Ci servono veramente i cavi per il Montenegro? ma chi l'aveva mai sentito il Montenegro fino all'altro ieri? E perche' ci serve proprio adesso questo cavo? Ci servono centrali nucleari? Ci serve lo stoccaggio di materiale nucleare? Ci servono inceneritori? Chi ci guadagna?

Chi rompera' le scatole, e senza inciuci, alla classe politica locale, su questi temi?

Soprattutto, ora che la classe politica sembra essere tutta - a parole - contro il petrolio, cosa vogliamo fare per gli altri temi ambientali?

Oppure che l'H2S fa male, ma le polveri sottili degli inceneritori fanno bene?

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Ecco qui l'ordine del giorno di Chieti dove spalancano le porte al nucleare.:

Al Presidente del Consiglio Comunale di Chieti
SEDE

O R D I N E D E L G I O R N O

OGGETTO: tutela del territorio della Città e della Provincia di Chieti da insediamenti per la produzione e lo stoccaggio di energia nucleare e materiale radioattivo

I sottoscritti Consiglieri Comunali

PREMESSO

Che a distanza di oltre 24 anni dall’incidente nucleare di Chernobyl l’Italia è stata l’unico Paese, che ha dimesso i quattro impianti nucleari con grave danno lavorativo, economico e ambientale.
Oggi l’Italia è il Paese, tra quelli avanzati, che utilizza in maggior misura i combustibili fossili per la produzione di energia elettrica..
Il nostro Paese importa in percentuali crescenti l’energia elettrica prodotta da fonte nucleare da Paesi, proprio perchè costa meno.
Quanto ciò sia remunerativo è dimostrato anche dal fatto che l’Ente nazionale per la produzione di energia elettrica l’ENEL sta acquistando impianti nucleari in diversi Paesi europei e non solo.
La decisione di rinunciare alla fonte nucleare fa sì che in termini economici gli italiani pagano l’energia elettrica più di tutti in Europa, con grave danno all’economia ed alla produttività.
La decisione di rinunciare alla fonte nucleare è indipendente dal risultato dei referendum svoltisi nel 1987, i quali facevano riferimento a un eventuale:
Abrogazione dell'intervento statale se il Comune non concede un sito per la costruzione di una centrale nucleare
Abrogazione dei contributi di compensazione agli enti locali per la presenza sul proprio territorio di centrali nucleari o a carbone.
Esclusione della possibilità per l'Enel di partecipare alla costruzione di centrali nucleari all'estero.
Che nei giorni scorsi il Sindaco di Chieti ha sottoscritto a Bruxelles il " Covenant of Mayors " - un " Patto dei Sindaci ", finalizzato alla redazione di piani di sviluppo delle energie rinnovabili e del risparmio energetico non va in contraddizione con la scelta eventuale di costruzione di impianti nucleari, i quali sono per loro natura quelli che non rilasciano emissioni gassose dannose.
Come riconosciuto anche dall’Unione europea, l’utilizzazione e lo sviluppo della fonte nucleare è coerente con una corretta e più efficiente politica energetica
Le centrali nucleari infatti producono attualmente circa un terzo dell'elettricità e il 15% dell'energia consumata nell'Unione europea (UE). Il nucleare rappresenta una fonte di energia caratterizzata da basse emissioni di carbonio e costi relativamente stabili; ciò lo rende interessante sotto il profilo della sicurezza dell'approvvigionamento e della lotta ai cambiamenti climatici. Spetta tuttavia ai singoli Stati membri decidere se intendono ricorrere a questa fonte energetica
Lo sviluppo e l’utilizzo di pannelli solari e altre fonti di energia rinnovabile non è in contrasto con la produzione energetica da fonte nucleare.
PRESO ATTO

Che l'art. 25 della Legge 99/2009 concede una delega al Governo Nazionale per la disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonchè dei sistemi per il deposito definitivo dei materiali e rifiuti radioattivi;

Che il 10 febbraio 2010, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo riguardante i criteri della realizzazione e conduzione di impianti di produzione di energia nucleare e di stoccaggio sia del combustibile nucleare sia dei rifiuti radioattivi, individuandone i criteri per la localizzazione sul territorio nazionale, e che ora il Governo si appresta a individuare le Regioni e i siti ritenuti più idonei;

CONSIDERATO

Che secondo le notizie riportate dalla stampa del 4 Maggio 2010 esiste la concreta possibilità che il Governo nazionale scelga la regione Abruzzo ed in particolare il territorio della Provincia di Chieti per realizzare un sito destinato al nucleare;

Che una tale progetto di ricerca e produzione fornirebbe una grande opportunità in termini di sviluppo, investimento, lavoro, occupazione, valorizzazione del territorio, riduzione dei costi energetici e miglioramento ambientale, della Città di Chieti e dell' intero territorio della Provincia teatina.
INVITANO

Sindaco e Giunta

- ad attivarsi immediatamente presso il Governo nazionale ed in tutte le sedi opportune al fine di verificare la reale possibilità che la Regione Abruzzo ed in particolare il territorio della Città e della Provincia di Chieti possano essere oggetto di possibili siti destinati alla produzione di energia elettrica da fonte nucleare e della costituzione di centri ricerca e formazione in ambito della fisica e della tecnologia nucleare.

- a cogliere le opportunità, in linea con l’art. 25 della legge 99/2009, per promuovere e sviluppare la comunità sociale, il territorio, le infrastrutture, le competenze e il lavoro nel territorio teatino e dell' intera regione Abruzzo con ogni iniziativa necessaria e con l' adozione di tutti gli atti amministrativi opportuni.

I Consiglieri Comunali PDL; UDC; Giustizia Sociale; Uniti per Chieti; Alleanza per Di Primio; Popolo di Chieti; Lega

2 comments:

Anonymous said...

http://prosardegnanogasdotto.blogspot.com/

Stesso discorso...alla Sardegna non serve...produce più energia di quanta ne consumi e nonostante tutto la paga il doppio

Vale

Anonymous said...

altre informazioni potrete leggerle in questo blog
http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it/2010/01/02/il_gasdotto_galsi_dev_essere_nuovamente_sottoposto_a_v_i_a__2027600-shtml/