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Saturday, May 29, 2010

Obama: i petrolieri sono corrotti. BP non ci azzecca.




"il petrolio abruzzese e' definito tecnicamente petrolio amaro per la sua scarsa qualità,
essendo intriso di zolfo e di altri elementi che lo relegano agli ultimi posti nella graduatoria della qualità,
e con estrema difficoltà permette la produzione di benzine"

Questo in un comunicato stampa a Lanciano preparato
per conto del presidente della provincia e della citta'.
Le mie stesse parole da tre anni a questa parte.
Verbatim.
Meglio tardi che mai.

L'altro giorno ero in macchina e alla radio c'era in diretta la conferenza stampa del presidente Obama, sul riversamento in mare del petrolio da parte della BP. Le conferenze stampa americane sono brutali. I giornalisti fanno le domande difficili, e tante. E se non rispondi te la rifanno. A un certo punto Obama ha detto a chiare parole che c'e' una forte corruzione delle ditte petrolifere e spesso anche fra coloro che dovrebbero regolare la stessa industria petrolifera.

Secondo Transparency International il tasso di corruzione degli USA e' di 19.

Secondo Transparency International il tasso di corruzione dell'Italia e' di 63.

I petrolieri americani sono corrotti secondo Obama.

I petrolieri italiani - beh, ciascuno puo' trarre le conclusioni che vuole.

It's unacceptable to trust BP. Whatever they say is meant to minimize situations. They haven't been transparent -- they're not honest with people.

Non si puo' avere fiducia di BP. Qualsiasi cosa dicano e' solo per minimizzare la situazione. Non sono stati trasparenti. Non sono onesti con la gente.

A conferma di questo ci sono le parole di Douglas Brinkley, storico di Rice University, Houston quissu riportate.

Possiamo dire il contrario di ENI sui tanti schifi che hanno fatto in tutta Italia?

Intanto, le operazioni per tappare il pozzo Deepwater Horizon detto "top kill" si sono rivelate piu' difficili di quanto non si pensasse. Anche qui petrolieri e governo non sanno che pesci prendere. Venerdi' 28 Maggio, il capo della BP ha dichiarato che non sono affatto vicini alla soluzione del problema. Ha detto che occorre una serie di prove, e anche di sbagli prima di poter fare la mossa azzeccata e che:

I won't say progress was zero, but I don't know if we can round up enough mud to make it work. Everyone is disappointed at this time.

Non dico che abbiamo fatto zero progresso, ma non so se riusciamo a inserire sufficenti fanghi per rendere il tutto funzionale. Siamo tutti delusi in questo momento.

Tradotto veramente: non sanno che pesci prendere.

Ma sono tutti d'accordo sul fatto che nessuno sa realmente cosa succeda sottoterra. E poi il capo della BP, tale Doug Suttles dice che andranno avanti finche' non saranno convinti al 100% del fallimento di top kill. Intanto si preparano altre strategie ma nessuno sa quali saranno esattamente le conseguenze di questo schifo.

BP dice che e' colpa di Transocean. Transocean dice che e' colpa di BP. Un bello spettacolo.

Le ultime stime parlano di circa 19,000 barili al giorno, 800,000 galloni, 3 milioni di litri di petrolio al giorno. Il piu' grande disastro ambientale d'America.

Gli operai mandati a pulire si ammalano per le esalzioni che respirano.

Gia' 107 miglia di costa sono state inquinate. Fanno circa 170 chilometri. La costa di Abruzzo e Molise messi insieme.

Obama ha annullato le concessioni petrolifere di Virginia e Alaska. E' in atto una moratoria nazionale per almeno sei mesi.

Il capo dell'agenzia che governa le estrazioni petrolifere, Elizabeth Birnbaum e' stata licenziata.

Il disastro sara' peggiore dell'uragano Katrina.

Katrina was nothing but rain, water and wind. This is poison. It's gas.

Obama dice:

I ultimately take responsibility for solving this crisis. I’m the president, and the buck stops with me

Sono io il responsabile ultimo per la soluzione di questa crisi. Sono io il presidente e tutti i nodi finali arrivano a me.

Voglio sentirlo un politico italiano qualunque dire, e su qualsiasi tema, "la responsabilita' finale e' mia". Ma per il petrolio, posso dire questo:

Per l'Abruzzo petrolizzato la responsabilita' finale sara' di Gianni Chiodi.


Tuesday, May 25, 2010

Il petrolio no, e il resto?


Come ho gia' detto tante volte, io non posso occuparmi di tutti i temi ambientali del mondo, perche' la storia del petrolio mi porta via gia' tanto tempo e non ho l'energia di mettermi a spulciare carte e documenti di vario genere per tirare fuori numeri e dati.

E' facile per il petrolio ora dire l'OMS, i ppm, le distanze dalla costa, Montara, l'uva e l'H2S, i petrolieri californiani, ma ci vuole tempo e energia per indagare su queste cose e per presentare un discorso coerente, senza fare copia e incolla da qualcun altro come qualche volta e' stato fatto con il mio lavoro - e lo dico senza polemica.

Da quello che so tornare al nucleare non mi pare una cosa intelligente. In Abruzzo grazie alla turbogas di Gissi produciamo piu' energia di quanto non ne usiamo.

Ci servono veramente i cavi per il Montenegro? ma chi l'aveva mai sentito il Montenegro fino all'altro ieri? E perche' ci serve proprio adesso questo cavo? Ci servono centrali nucleari? Ci serve lo stoccaggio di materiale nucleare? Ci servono inceneritori? Chi ci guadagna?

Chi rompera' le scatole, e senza inciuci, alla classe politica locale, su questi temi?

Soprattutto, ora che la classe politica sembra essere tutta - a parole - contro il petrolio, cosa vogliamo fare per gli altri temi ambientali?

Oppure che l'H2S fa male, ma le polveri sottili degli inceneritori fanno bene?

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Ecco qui l'ordine del giorno di Chieti dove spalancano le porte al nucleare.:

Al Presidente del Consiglio Comunale di Chieti
SEDE

O R D I N E D E L G I O R N O

OGGETTO: tutela del territorio della Città e della Provincia di Chieti da insediamenti per la produzione e lo stoccaggio di energia nucleare e materiale radioattivo

I sottoscritti Consiglieri Comunali

PREMESSO

Che a distanza di oltre 24 anni dall’incidente nucleare di Chernobyl l’Italia è stata l’unico Paese, che ha dimesso i quattro impianti nucleari con grave danno lavorativo, economico e ambientale.
Oggi l’Italia è il Paese, tra quelli avanzati, che utilizza in maggior misura i combustibili fossili per la produzione di energia elettrica..
Il nostro Paese importa in percentuali crescenti l’energia elettrica prodotta da fonte nucleare da Paesi, proprio perchè costa meno.
Quanto ciò sia remunerativo è dimostrato anche dal fatto che l’Ente nazionale per la produzione di energia elettrica l’ENEL sta acquistando impianti nucleari in diversi Paesi europei e non solo.
La decisione di rinunciare alla fonte nucleare fa sì che in termini economici gli italiani pagano l’energia elettrica più di tutti in Europa, con grave danno all’economia ed alla produttività.
La decisione di rinunciare alla fonte nucleare è indipendente dal risultato dei referendum svoltisi nel 1987, i quali facevano riferimento a un eventuale:
Abrogazione dell'intervento statale se il Comune non concede un sito per la costruzione di una centrale nucleare
Abrogazione dei contributi di compensazione agli enti locali per la presenza sul proprio territorio di centrali nucleari o a carbone.
Esclusione della possibilità per l'Enel di partecipare alla costruzione di centrali nucleari all'estero.
Che nei giorni scorsi il Sindaco di Chieti ha sottoscritto a Bruxelles il " Covenant of Mayors " - un " Patto dei Sindaci ", finalizzato alla redazione di piani di sviluppo delle energie rinnovabili e del risparmio energetico non va in contraddizione con la scelta eventuale di costruzione di impianti nucleari, i quali sono per loro natura quelli che non rilasciano emissioni gassose dannose.
Come riconosciuto anche dall’Unione europea, l’utilizzazione e lo sviluppo della fonte nucleare è coerente con una corretta e più efficiente politica energetica
Le centrali nucleari infatti producono attualmente circa un terzo dell'elettricità e il 15% dell'energia consumata nell'Unione europea (UE). Il nucleare rappresenta una fonte di energia caratterizzata da basse emissioni di carbonio e costi relativamente stabili; ciò lo rende interessante sotto il profilo della sicurezza dell'approvvigionamento e della lotta ai cambiamenti climatici. Spetta tuttavia ai singoli Stati membri decidere se intendono ricorrere a questa fonte energetica
Lo sviluppo e l’utilizzo di pannelli solari e altre fonti di energia rinnovabile non è in contrasto con la produzione energetica da fonte nucleare.
PRESO ATTO

Che l'art. 25 della Legge 99/2009 concede una delega al Governo Nazionale per la disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonchè dei sistemi per il deposito definitivo dei materiali e rifiuti radioattivi;

Che il 10 febbraio 2010, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo riguardante i criteri della realizzazione e conduzione di impianti di produzione di energia nucleare e di stoccaggio sia del combustibile nucleare sia dei rifiuti radioattivi, individuandone i criteri per la localizzazione sul territorio nazionale, e che ora il Governo si appresta a individuare le Regioni e i siti ritenuti più idonei;

CONSIDERATO

Che secondo le notizie riportate dalla stampa del 4 Maggio 2010 esiste la concreta possibilità che il Governo nazionale scelga la regione Abruzzo ed in particolare il territorio della Provincia di Chieti per realizzare un sito destinato al nucleare;

Che una tale progetto di ricerca e produzione fornirebbe una grande opportunità in termini di sviluppo, investimento, lavoro, occupazione, valorizzazione del territorio, riduzione dei costi energetici e miglioramento ambientale, della Città di Chieti e dell' intero territorio della Provincia teatina.
INVITANO

Sindaco e Giunta

- ad attivarsi immediatamente presso il Governo nazionale ed in tutte le sedi opportune al fine di verificare la reale possibilità che la Regione Abruzzo ed in particolare il territorio della Città e della Provincia di Chieti possano essere oggetto di possibili siti destinati alla produzione di energia elettrica da fonte nucleare e della costituzione di centri ricerca e formazione in ambito della fisica e della tecnologia nucleare.

- a cogliere le opportunità, in linea con l’art. 25 della legge 99/2009, per promuovere e sviluppare la comunità sociale, il territorio, le infrastrutture, le competenze e il lavoro nel territorio teatino e dell' intera regione Abruzzo con ogni iniziativa necessaria e con l' adozione di tutti gli atti amministrativi opportuni.

I Consiglieri Comunali PDL; UDC; Giustizia Sociale; Uniti per Chieti; Alleanza per Di Primio; Popolo di Chieti; Lega

Il fotovoltaico concentrato - CPV


It's the future of California — it's where all the technology, all the tax incentives, are going. It's the frontier that California's going to be working on to fuel our economic recovery.

Lt. Governor Abel Maldonado (vice governatore)

I politici dicono un sacco di cose, che spesso si rivelano solo parole, e quelli californiani non sono diversi dagli altri. Qui pero' parlano di fronte a una cosa compiuta e finita. Un generatore di energia solare 'concentrata', dove lo spazio necessario per ottenere energia e' piu' piccola rispetto al fotovoltaico convenzionale.

Un college del deserto californiano, Victor Valley College, non troppo lontano da Los Angeles, sta per infatti inaugurare un sistema fotovoltaico con degli specchi incorporati che hanno il compito di focalizzare piu' luce su piccole celle fotovolatiche. E' il complesso di questo tipo piu' grande mai realizzato finora negli USA, o almeno cosi dice il Los Angeles Times.

Il sistema e' fatto di 122 unita', ciascuna con 28 pannelli e 20 specchi. Questi ultimi mandano la luce su una cella di un centimentro quadrato. Tutto il sistema e' ruotante, di modo che gli specchi possano seguire il sole durante il giorno. Il sistema costa meno che il fotovoltaico tradizionale perche' abbisogna di meno semi-conduttori, e' piu' compatto, piu' veloce da installare, ci vuole meno acqua per pulirli, e il 97% del materiale usato e' reciclabile.

Dicono che questo e' il futuro e che qui si vuole investire per uscire dalla crisi. Beh, almeno c'e' una qualche visione di dove si vuole andare.

Tutto e' stato pensato e made in the USA. Il sistema fornira' il 30% dell'energia della scuola dov'e' posizionato e servira' per gli studenti interessati a studiare la sostenibilita'. Fornira' un megawatt di energia, costa 4.5 milioni di dollari che il campus conta di ammortizzare in 5 anni. Dopodiche' l'energia sara' gratis. La scuola ha anche deciso di installare altri sistemi fotovoltaici, una pala eolica e una centrale per la purificazione in loco di acqua per i prossimi anni.

Probabilmente cose di questo tipo sono state gia' fatte in altre parti del mondo, ed io semplicemente non lo so ancora, ma mi piace questo spirito del provare a fare le cose diverse, a pensarle le soluzioni, ad essere creativi. Lo so che 4.5 milioni di dollari sono tanti, e che non siamo il deserto, ma perche' in Italia non riusciamo a fare un qualche tipo di cosa simile? Esistono ditte che fanno ricerca su pannelli solari di nuova generazione, in Italia, in Abruzzo? Che danno lavoro agli Italiani? Esistono programmi scolastici che insegnano agli studenti come fare per installarli, per costruirli, per fargli la manutenzione?

Cosa sta facendo Chiodi in questo senso? Cosa sta facendo la provincia di Chieti in questo senso?

Chiodi dice che fra 4 anni e mezzo arriveremo al 51% dell'energia da fonti rinnovabili. Ma non si sa come, dove, quando. Perche' invece di parlare a vanvera non si mette li e non decide di solarizzare una scuola, un palazzo regionale, un ospedale, la sua stessa abitazione?

Enrico di Giuseppantonio dice che e' contro il petrolio. E per il solare che vogliamo fare? E sul nucleare come la mettiamo? Mi e' giunto ieri un 'ordine del giorno' da parte del comune della provincia di Chieti sulla possibilita' di avere una centrale nucleare in Abruzzo. Si dice che occorre:

attivarsi immediatamente presso il Governo nazionale ed in tutte le sedi opportune al fine di verificare la reale possibilità che la Regione Abruzzo ed in particolare il territorio della Città e della Provincia di Chieti possano essere oggetto di possibili siti destinati alla produzione di energia elettrica da fonte nucleare e della costituzione di centri ricerca e formazione in ambito della fisica e della tecnologia nucleare.

cogliere le opportunità, in linea con l’art. 25 della legge 99/2009, per promuovere e sviluppare la comunità sociale, il territorio, le infrastrutture, le competenze e il lavoro nel territorio teatino e dell' intera regione Abruzzo con ogni iniziativa necessaria e con l' adozione di tutti gli atti amministrativi opportuni.

Enrico di Giuseppantonio come la pensa?







Saturday, May 22, 2010

Simona Vicari, senatrice della repubblica



In alto, le royalties nel resto del mondo, da L'Economist. L'Italia non ci entra. Da noi, si paga il 4% per le estrazioni in mare. In Libia, oltre il 90%.

Simona Vicari e' una senatrice della repubblica del PdL
, laureata in architettura che circa un mese fa ha fatto un intervento presso il Senato sulle royalties italiane, a nome della commissione industria del senato. Il tema era l'aumento delle royalties del petrolio in Italia.

La Vicari ci da una lezione di "filosofia economica" parlando di petrolio in Italia. Ci dice che

le royalties costituiscono uno dei principali parametri che permettono di stimare la redditivita' di un investimento, e di conseguenza ne determinano l'eventuale realizzazione.

Per questo gli stati le mantengono basse se il rischio minerario e' elevato o intendono attirare gli investimenti in tali attivita', mentre sono piu' alte se il rischio e' minore oppure non si vogliono promuovere gli investimenti.

In Italia abbiamo delle royalties bassissime - questo e' innegabile. E allora cosa vuol dire l'architetto Vicari?

Secondo le sue parole potrebbe anche essere che il rischio minerario e' elevato. Ma il rischio di cosa e' alto? Ambientale? Per le popolazioni? Perche' sottoterra c'e' lo schifo? O perche' sopra c'era quello che un tempo era considerato il giardino d'Europa? O un po di tutto...

Poi dice

Basti qui pensare ai dati forniti dal Presidente De Scalzi nel corso del suo intervento introduttivo da cui emergono chiaramente le potenzialita' di un settore che, fino ad ora, non e' stato pienamente sviluppato a causa dei vincoli burocratici e di tutti quei lacci e laccioli che hanno progressivamente allungato, in misura ormai inaccettabile per le imprese, i tempi per ottenere le autorizzazioni alle attivita' di ricerca e di estrazione.


Ora De Scalzi e' il prediente di Assomineraria. Cosa vuole dire il De Scalzi? E' un petroliere!! L'architetto Vicari sembra dimenticare che l'Italia e' popolata da cima a fondo, che l'Italia non e' un deserto come l'Arabia Saudita, che l'Italia ha del petrolio scadente. I lacci e laccioli di cui l'architetto Vicari parla non sono ovviamente serviti a salvare la martoriata Basilicata.

Vogliamo esportare quel modello nel resto d'Italia, invece che chiedere scusa alla Basilicata e ridarle un territorio migliore? In Lucania la produzione agricola e' dimezzata da quando c'e' petrolio, la gente trova idrocarburi nel miele, emigrano, si ammalano, mele, fagioli e uva vicino alla Val D'Agri non si possono piu' mangiare, lo sa questo Mrs Vicari? l'ENI gli ha inquinato le falde idriche, lo sa questo Mrs. Vicari, o parla tanto per parlare?

Tutto questo ha progressivamente sfiduciato, me ne rendo conto, gli operatori del settore che si trovano ormai ad un bivio se continuare a investire nel nostro Paese o se indirizzare le proprie risorse verso altre opportunita, magari in altri Paesi.

E quali altri paesi? La Libia dove le royalties sono quasi del 90%? O In Norvegia 80%? O in Alsaka, 60%? O in Canada, 50%? Certo, non sara' mai De Scalzi a dirglielo alla Vicari! E cosa vogliamo fare, dare fiducia ai petrolieri e toglierla agli alberganti? Ai contadini? Ai turisti?

PETROLIO E VITA SANA NON SONO COMPATIBILI, MIA CARA.

Per questo ritengo che l'Italia non possa permettersi di perdere quest'ultimo treno e che il Parlamento dovra pertanto lavorare nella direzione di una riforma semplificatrice, sulla scia di quanto gia' avvenuto, con questo governo, con la legge n. 99/09, in modo da dare nuova fiducia e sbloccare finalmente i tanti investimenti nei quali, ne sono convinta, molti imprenditori ancora credono.

E si certo, cosi possiamo trivellare dentro i parchi, vicino agli ospedali, a riva, vicino alle case, fra i campi del Montepulciano, piu' facilmente, come se niente fosse e come se l'opinione delle persone non contasse niente. Una cosa vergognosa. Pensi piuttosto al treno del turismo, del sapere, dell'informazione, dell'economia verde e del solare che abbiamo gia' perso e che sono di gran lunga piu' importanti dell'accontentare le lobby di De Scalzi e compari.

Sono quindi qui oggi per assicurarvi il mio impegno personale e mi aspetto, proprio da voi e dalla vostra esperienza, quelle indicazioni sulle priorita' e sulle esigenze che dovranno trovare spazio in una iniziativa legislativa di questa maggioranza di governo.

E certo, e perche' l'architetto Vicari non e' venuta a parlare con gli abruzzesi, coi lucani, coi chioggiotti, e con tutti quelli che il petrolio non ce lo vogliono fra le loro case? Perche' non lo mettiamo dentro casa sua un pozzo di petrolio con raffineria annessa?

In particolare, ritengo che un intervento riformatore dovrebbe articolarsi lungo tre direttrici principali:

1)una semplificazione complessiva delle attuali procedure autorizzative;

2)una rivisitazione del sistema dei prelievi fiscali che gravano sulle attivita' upstream, con una contestuale ridefinizione degli attuali meccanismi di redistribuzione dei ricavi delle royalties sui territori coinvolti;

3)l'affidamento delle competenze autorizzative e di controllo ad una apposita agenzia.

E poi segue con un sacco di blabla sul fatto che dimuniamo le royalties, i controlli, la partecipazione popolare, pero' e' tutto fatto con le migliori intenzioni perche' si vogliono rafforzare gli

imprenditori seri che intendono avviare la loro attivita' nel rispetto della normativa ambientale e dei parametri e degli standard di sicurezza

io ne devo ancora trovare uno di petrolieri che rispecchi queste caratteristiche! Ma l'architetto Vicari c'e' mai stata in Basilicata? Lo sa che li muoiono? Credo di no. Dice che questo portera'

alla realizzazione di numerosissimi investimenti di dimensioni medie, dal forte valore occupazionale, la cui operativita' spesso si e' bloccata nelle sabbie mobili dei diversi livelli di governo chiamati a fornire le proprie autorizzazioni.

Numerosissimi!! proprio come in Lucania, dove dal petrolio si e' passati ad altri petrolio, scorie e centrali nucleari e monnezza di vario genere. Secondo lei bisogna torgliere tutti i controlli, autorizzazioni , iter burocratici, e lasciamoli solo per

tutti quei casi di maggiore delicatezza in cui e' necessario un controllo a monte da parte delle autorita' di sicurezza preposte sulle attivita' che si intendono avviare.

E quali sarebbero quelle piu' delicate? Quelle meno delicate? Come gia' detto si vuole trivellare l'Italia in lungo e in largo. Forse che certi parchi contano di piu' che altri? Certi mari sono piu' belli di certi altri? Certe persone sono piu' persone di altri? Il rischio sismico e' piu' importante delle colture di uva? O viceversa?

L'archiettetto Vicari propone:

l'autorizzazione unica, sia per quanto riguarda i tempi certi stabiliti per il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione di opere infrastrutturali energetiche ritenute strategiche.

Unica di che? E aggiunge:

Gli stati che derivano la maggior parte delle proprie entrate di bilancio dalla produzione di idrocarburi (area del Golfo Persico, Venezuela) tendono a fissare le royalties, o piu' in generale la fiscalita' petrolifera, comunque essa sia strutturata, ai massimi livelli.


Cio' sembrerebbe ovvio considerata l'ampia disponibilita' di risorse petrolifere o di gas e il limitato rischio minerario, ma livelli eccessivi possono costituire una barriera all'apporto dei capitali necessari per eseguire le attivita' di ricerca e produzione, privilegiando cosi' le nazioni con fiscalita' minor rispetto alle altre.

Ma cosa dice??? NOI NON SIAMO L'ARABIA SAUDITA!!!! Non possiamo e non vogliamo competere con loro per attrarre capitali petroliferi!!!

E' stato ricordato dal Presidente che alcuni Paesi europei come l'Inghilterra, la Danimarca e la Norvegia, non applicano delle royalties sulle attivita' estrattive.

Non e' vero. Di nuovo, cosa vuole che dica De Scalzi? Io so solo che la tabella lassu' l'ha messa su l'Economist. In Norvegia l'80% del ricavato del petrolio va al governo!!!

L'Italia, ha conservato un meccanismo che vede dei livelli percentuali tra i piu' alti in Europa in rapporto ai rischi minerari che si corrono.

Ricordo che furono gli ampi ritrovamenti di metano nella Valle Padana e in seguito nell'offshore ravennate nel periodo 1950-1970, uniti alla legislazione e alla fiscalita; favorevole, a fornire l'energia a basso prezzo per la ricostruzione postbellica e il boom industriale dell'Italia di quegli anni.

Si, e intanto il Polesine e' sprofondato, e a Ravenna ancora adesso ne pagano le conseguenze di quelle estrazioni di gas, cone le chiese allagate per la subsidenza. Ma se le estrazioni di metano si sono fermate per la subsidenza indotta!! E poi, la ricostruzione postbellica l'ha pagata qualcun altro, e non e' stata certo l'ENI. Mai sentito parlare di Piano Marshall?

Dal 1995 la produzione nazionale complessiva di idrocarburi, e in particolare di gas naturale, risulta in calo e royalties inaccessibili renderebbero poco attraente, in quanto non conveniente, la ricerca di idrocarburi, che pur fa risparmiare l'importazione di petrolio e di gas per le quantita' ritrovate; allontanerebbe le societa' straniere con il loro apporto di capitali; farebbe diminuire il lavoro sia nell'secuzione delle ricerche di idrocarburi sia nei progetti di realizzazione, in particolare nell'indotto (cantieri di costruzione, etc.); limiterebbe lo sviluppo della conoscenza scientifica e del relativo know how.

Mi sto facendo due risate. In Italia abbiamo il piu grande giacimento di petrolio d'Europa, in Basilicata. Produce solo il 6% del fabbisogno nazionale. Il resto lo importiamo. Per di piu' la maggior parte del petrolio lucano finisce all'estero, viene raffinato in parte a Viggiano epoi spedito a Taranto ed esportato. A guadagno dell'ENI e non dell'Italia, cara senatrice.
Infine, le ditte straniere vengono in Italia solo ed esclusivamente perche' qui costa poco, e' facile fare disastri e non pagarne le conseguenze.

Per questo, una riforma coraggiosa dovrebbe orientarsi verso un ripensamento, semmai verso il basso del regime delle royalties. In quest'ottica ritengo sia necessario aumentare la percentuale di risorse a disposizione dei comuni interessati in modo tale da far percepire con immediatezza, ai cittadini residenti nel territorio in cui si svolge l'attivita' estrattiva, i benefici economici che derivano alla comunita' locale.

Non vi sembra la fotocopia di quanto promesso da Mauro Febbo a Gennaio 2009? Diamo quattro spiccioli in piu' agli Abruzzesi, e staranno zitti. Oppure quello che diceva Alfredo Castiglione, mettiamo una tassa di 50 euro ad ettaro. Oppure quello che vogliono fare a Bomba, un po di gas gratis - 6 euro a famiglia l'anno!!!!

Mi rendo conto che gli obiettivi appena delineati sono particolarmente ambiziosi e dovranno sicuramente fare i conti, tra l'altro, con l'attuale assetto costituzionale che, a seguito della riforma del titolo V, vede le regioni italiane particolarmente gelose delle proprie competenze in materia energetica.

Signora, non siamo gelosi di niente. Siamo innamorati del territorio e non vogliamo permettere a De Scalzi e ai suoi compari di venire a distruggere tutto quello che c'e' da distruggere con i loro pozzi, centri oli in terra e in mare, i loro inganni, le loro bugie.

Se lo faccia lei un pozzo dietro casa - con il pessimo petrolio italiano, puzzolente e sporco, e poi ci venga a riferire nelle piazze d'Abruzzo e non dentro ai palazzi romani.

Lo dico con la convinzione di chi, eletta in una regione come la Sicilia, vede tutti i giorni quali sono, i danni derivanti dalla perdita di opportunita' di sviluppo del proprio territorio. Come e' stato detto nella mia regione vi e' 1 miliardo di euro di investimenti che potrebbero essere sbloccati. Per questo spero che tutti insieme potremo contribuire ad una nuova prospettiva di crescita e sviluppo per il vostro settore nell'interesse delle regioni che nel proprio territorio racchiudono ricchezze ancora inesplorate e che sono sicuramente un valore aggiunto per tutto il nostro paese.

E i danni che ha portato l'ENI ad Augusta, Gela, Melilli, Siracusa, quelli non li vede? I malati, i bimbi deformi, quelli non contano niente? E allora trivelliamo Pantelleria, le Egadi, la Val di Noto???

E' agghiacciante il finale della signora e sa di propaganda della Germania che fu, e che si rivolge ai giovani:

Da ultimo, prima di concludere il mio intervento, volevo richiamare la vostra attenzione sull'importanza di rafforzare i processi comunicativi sulle opportunita' di sviluppo che le attivita' di ricerca e di estrazione possono fornire alle aree ove queste attivita' si svolgono.

Di nuovo, io le consiglio solo di andare in Basilicata. Ci scommetto che lei a Viggiano non c'e' mai stata e che non sa nemmeno dov'e'. Lo rafforzi li il processo comunicativo e lo spieghi a loro che significa avere il petrolio vicino agli ospedali e dentro le falde idriche e nel cibo.

Dico questo perche' in un mondo dove l'informazione e globalizzata e viaggia "alla velocita' della luce" attraverso strumenti come internet, bisogna evitare il diffondersi di strumentalizzazioni e di informazioni distorte che vengono diffuse da coloro che avversano i processi di sviluppo e di modernizzazione di intere parti del Paese.

Si riferisce a noi? Chissa'.

Auspico, infine, che questa campagna informativa di sensibilizzazione e comunicazione possa presto partire rivolgendosi in primis proprio alle giovani generazioni attraverso un ampio coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado.

Ma internet, mia cara Simona Vicari e' molto piu' intelligente delle sue assurde proposte ed idee.
Lo sa che


Lei ha visto cosa e' successo in Louisiana?

Basta fare Google, o se le piace di piu' Gogol.


Fonti: Vicari web site

Thursday, May 20, 2010

Un mese dopo - le incongruenze di Scajola



What shall Cordelia speak?
Love, and be silent.
King Lear 1-1-62

Il 30 maggio c'e' la manifestazione organizzata dalla provincia di Chieti e dal comune di Lanciano contro il petrolio in Abruzzo. Diverse persone mi scrivono per sapere se saro' presente anche io, visto che la volta scorsa la nube islandese ha fermato il mio volo.

Grazie di tutto questo affetto, davvero. Purtroppo questa volta non potro' esserci, perche' saro' ad un convegno in Spagna, ma la vostra partecipazione e' importante lo stesso, anche se io non ci saro'.

Intanto e' piu' di un mese che e' scoppiata la piattaforma della Louisiana, Deepwater Horizon.

A tutt'oggi il petrolio esce incontrollatamente dalla pancia della terra e nessuno sa come fermarla, ne quelli della British Petroleum, ne quelli dell'amministrazione Obama, e ci scommetto neppure quelli della Mediterranean Oil and Gas, della Northern Petroleum, della Shell, dell'ENI, della Petroceltic e di tutte le altre ditte petrolifere che vogliono venire a trivellare in Italia.

Non sanno nemmeno quanto petrolio e' uscito, anche se si parla di cifre enormi - di piu' di qualsiasi altro disastro petrolifero della storia. Si parla di petrolio fra i 20,000 e i 100,000 barili al giorno, cioe' dai 100 ai 500 milioni di litri riversati finora.

I ristoranti, e i pescatori, le comunita' costali, stanno facendo causa alla BP. Undici persone sono morte. Tutti gli esperti sono preoccupati per le conseguenze a lungo termine. La BP cerca di salvare la faccia, come meglio puo', ma lo sanno tutti che mentono.

Proprio oggi presso una udienza nel senato americano si dice che gli effetti verranno avvertiti a lungo e in posti anche molto lontani dalla Louisiana a causa della complessita' delle catene alimentari e delle dinamiche marine, in particolar modo delle specie piu' piccole che sono il nutrimento di quelle maggiori.

Ci rassicurano pero' che tutto questo non potra' mai succedere in Italia. Ce lo dice Sergio Morandi della Mediterranean Oil and Gas, ce l'ha detto Claudio Scajola prima di dimettersi da ministro dello sviluppo economico.

E perche' no? Siamo speciali noi? Magari non succedera' con quelle modalita' li, ma puo' sempre succedere, no? E che noi abbiamo un patto divino?

Scajola - quello a cui gli regalano le case a sua insaputa- in particolare qualche tempo fa ha detto che incidenti simili non si sono mai verificati in Italia.

Non ha mai sentito parlare di Trecate? Non ha mai sentito parlare della piattaforma ENI esplosa nei mari dell'Emilia Romagna negli anni sessanta e con tre morti? Non ha mai letto
di tutti gli incidenti petroliferi "minori" che accadono in Italia e di cui nessuno parla? Non ha visto quello che e' successo nel Lambro, con una frazione piccola di petrolio rispetto a quanto si puo' pompare da sottoterra? Non sa che il Mediterraneo e' il mare con piu' alta concentrazione di petrolio a causa di continui riversamenti accidentali che non finiscono sui giornali?

Anche a Rospo Mare nel 2005 ci fu una perdita di petrolio che per qualche giorno preoccupo' le popolazioni del vastese e di termoli.

Dicono che da noi siamo poco in profondita' e' che e' facile tappare, in caso di incidenti. Si, ma e' anche vero che siamo piu' vicino alla riva, e che lo schifo arrivera' lungo le coste in un batter d'occhio e non verra' portato via dalle correnti oceaniche come in Louisiana e come in Australia.

Scajola pero' prima di dimettersi aveva convocato Eni ed Edison per sentire quali sono le loro misure di sicurezza ed aveva poi disposto la sospensione di ogni nuova autorizzazione alle trivelle fino alla conclusione degli accertamenti di una apposita commissione. Questo in data 3 Maggio.

La cosa interessante pero' e' che proprio tre giorni prima, il 30 aprile lo stesso Scajola aveva rilasciato a Shell Italia il permesso di trivellare il Golfo di Taranto!

Anche qui, come per le case di Scajola, la destra non sa quello che fa la sinistra!!!

Cioe' prima approva i pozzi, poi sente al TG che Obama blocca tutti gli iter petroliferi in seguito all'incidente della Louisiana, e decide pure lui di fare il blocco.

Ma non c'e' piu' nulla da bloccare, perche' tanto le autorizzazioni le aveva gia' date!!!

Magari, come per le case, ora Scajola dira': se becco quello li che ha dato le autorizzazioni, lo denuncio!

Tutto questo farebbe anche ridere se non che quei poverini dei tarantini hanno gia' un sacco di guai laggiu', con raffinerie ENI, ILVA, diossina e inquinamento di vario genere.

Ho cercato di indagare il piu' possibile sul risultato di tali accertamenti da parte del ministro, ma non ne ha parlato nessuno, e non si sa cosa abbiano accertato. Non sarei sorpresa di sentire che va tutto a meraviglia secondo questi accertamenti.

Ma poi chissa', magari a Claudio Scajola gli hanno fatto pure gli accertamenti petroliferi a sua insaputa...

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Commenti dei politici americani su British Petroleum:

Most of the oil is gushing like mad out there, with just a little bit being siphoned off, which tells you there is a much greater volume than BP said.

California Democratic Sen. Barbara Boxer, capo del Senate Environment and Public Works Committee

I think now we are beginning to understand that we cannot trust BP.

BP has lost all credibility. Now the decisions will have to be made by others, because it is clear that they have been hiding the actual consequences of this spill.

Ed Markey, capo della commissione parlamentare che indaga sul disastro BP.

Americans deserve nothing less than complete transparency.

Il presidente Obama, sul fatto che la BP sia accusata di star mentendo sulle cifre del riversamento.

In responding to this oil spill, it is critical that all actions be conducted in a transparent manner, with all data and information related to the spill readily available to the United States Government and the American people

Janet Napolitano e Lisa Jackson, capo del dipartimento della sicurezza nazionale e dell' Environmental Protection Agency.

The spill has been a horror movie right now in front of us

Mary Landrieu, senatrice della Louisiana

Fonti: CNN, Milano Finanza, Terranauta

Tuesday, May 18, 2010

L'insostenbile leggerezza di Gianni Chiodi


Se Gianni Chiodi non fosse un politico, mi farebbe anche tenerezza. Si vede lontano un miglio che non sa che pesci pigliare, cosa dire, cosa inventarsi. Si vede che e' confuso e che si trova in una situazione piu' grande di lui e dalla quale non sa districarsi. Farebbe pena si, se non fosse per il fatto che l'ha deciso di lui di fare il governatore e non glielo ha ordinato il medico. E ogni giorno mostra un po di piu' la sua incapacita' di governare e di prendere decisioni finali e CHE CHIUDANO DEFINITIVAMENTE LA PORTA AI PETROLIERI.

Chiodi non ha il coraggio di fare la cosa giusta - vuole zittire gli abruzzesi, e non lottare per loro, e allora ogni tanto ne tira fuori una. Fa l'equilibrista.

Prima c'era la legge di Febbo sull'aumento della royalties, poi la legge impugnata, poi il 51% delle fonti rinnovabili, poi c'era quella di Castiglione sul canone ambientale. Una prova dietro l'altra pur di non arrivare alla parola fine.

Insomma tutto, fuorche' le parole: IN ABRUZZO DIVIETO ASSOLUTO DI TRIVELLARE E DI RAFFINARE, PUNTO E FINE.

Ma, come dico sempre, siamo piu' intelligenti di lui.

Oggi viene fuori dalla conferenza stampa che c'e' una "intesa", e che grazie a questa - per l'ennesima volta - il centro oli non si fara'. Ma non e' il centro oli il nostro problema, caro Chiodi, il nostro problema e' tutto l'Abruzzo, compresa Teramo! E poi aggiunge con prosopopea:

la Regione Abruzzo, unica in Italia, sia riuscita a risolvere su una materia di pertinenza statale, un conflitto di costituzionalità e di competenza. Partendo dalla constatazione che la Regione governa il proprio territorio abbiamo convinto il Governo ad accettare la nostra posizione di contrarietà a qualunque attività estrattiva e, nello stesso stempo, la Regione Abruzzo ha offerto una strada giuridicamente plausibile per non ledere le competenze statali.

Sia ben chiaro a tutti, che tutto l'operato di Chiodi e' solo frutto delle pressioni popolari, e che senza di quelle Chiodi non avrebbe fatto niente. Sia ben chiaro che se non fosse stato per l'incessante operato delle persone, delle lettere, degli email, della manifestazione del 18 Aprile 2010, di questo blog, nulla di tutto questo si sarebbe verificato. A lui non importa niente dell'ambiente, e tutte le sue mosse sono POLITICHE e non per convinzione.

Ora che tutta la regione e' contro le trivelle, qualsiasi altra mossa sarebbe il suicidio politico. L'inganno e' nel fatto che si dice che le attivita' estrattive saranno vietate sull'80% del suolo regionale.

Quali?

Quelle con presenza di aree protette naturali e marine, sottoposte a vincoli ambientali, per le zone Sic e Zps, per quelle con pericolosità elevata e sismica, per le aree destinate a colture di pregio e denominate secondo le normative statali e regionali. Per il restante 20 per cento vanno comunque tenuti in consideraizone i vincoli di compatibilità idrogeolgica, sismica, tettonica.

Che cosa vuole dire questo?

Io vorrei sapere qual'e' questo rimanente 20%.

Che localita' e' ?

Che concessione e' ?

Dov'e' la mappa?

E poi, se su quell'80% vietiamo i pozzi, e li costruiamo sul 20% adiacente, che cosa abbiamo risolto? E ancora, su quell'80% i pozzi no, ma si possono mettere le raffinerie?

E per Bomba, la regione dira' si o dira' no?

Leggendolo il progetto di Bomba, e' chiaro che nemmeno i petrolieri sanno cosa c'e' sottoterra. Come fanno a stabilire se c'e' gas o petrolio? Di solito c'e' una mistura di tutti e due. Cosa si vietera'? Spero non gli oli combustibili, come scritto l'altra volta!!

Infine. La cosa che mostra che Chiodi non ci azzecca e' la sua dichiarazione secondo la quale

Per il resto non c'è una possibilità realistica che nei prossimi cinqnant'anni si possa rispondere all'enorme fabbisogno energetico con il fotovoltaico o il solare.

Queste sono sparate di Chiodi. Basta con questo fatalismo! Basta con il dire che non si puo' e usare qusto come scusa per non fare niente e per sviscerare lo schifo che c'e' sottoterra.

Ma come, proprio l'altro ieri, Chiodi diceva che per il 2015 arriveremo a meta' del fabbisogno regionale da fonti sostenibili! E se secondo lui in 4 anni e mezzo riusciremo ad arrivare al 51%, come non fare in 50 anni ad arrivare al 100%????

Misteri della fede. E' evidente che spara a casaccio. Una persona seria direbbe:

1) E' difficile, ma ci proveremo perche' e' giusto cosi, e siete tutti chiamati a partecipare.

2) Per i prossimi dieci anni l'obiettivo e' il 20%, per i prossimi venti il 30% etc etc.

3) Ecco qui il piano sul come si fara', ecco qui tutti gli incentivi economici, ecco qui il risparmio come si fa

4) Ecco qui il mio esempio, la mia casa, il mio ufficio sostenibile.

Parlare senza agire e' pura demagogia.

Ecco qui l'elenco completo delle persone che mi hanno mandato testi di contrarieta' contro il petrolio a Bomba. Se ce ne sono altre, dimenitcanze, errori, aggiunte, fatemi sapere. La maggior parte stanno qui.

154) Comune di Archi
153) Sara Marchionno - Paglieta
152) Abruzzo in Movimento - Ortona
151) Istituto Superiore Cesare De Titta - Lanciano
150) Comitato Abruzzese del Paesaggio - Pescara
149) Dr. Clara Primante - Barcellona
148) Confcommercio della provincia di Chieti
147) Paola Natale - Pescara
146) Hermes Pittelli - Roma
145) Paolo Carinci - Pescara
144) CNA - Teramo
143) Comune di Francavilla
142) Dr. Fausto Di Biase - Chieti
141) Giosue' Guidone - Francavilla
141) Nadia Di Filippo - Casoli
140) Anna Cerrone - Sulmona
139) Barbara Mattioli - Sulmona
138) Laura di Cesare - Pescara
137) Marisa Brandimare - L'Aquila
136) Ivana Sbarassa - Torano (AQ)
135) Giuseppe Damiani - Avezzano
134) Maria Rita Rantucci - Avezzano
133) Paolo Pelino - Pescara
132) Riccardo Faciano - Chieti
131) Corrado Marsili - L'Aquila
130) Andreina Pellegrini - L'Aquila
129) Giuseppe Di Girolamo - Chieti
128) Antonella Lopardi - L'Aquila
127) Corrado Fisettone - L'Aquila
126) Adelina Capparella - Teramo
125) - Augusto Ciciotti - Coppito (AQ)
124) Nadia di Filippo - Casoli
123) Le Colonne D'Ercole - Ortona
122) Augusto De Stasio - Cassano D'Adda (MI)
121) Gestione Partecipata del Territorio - Bomba
120) WWF - Pescara
119) Duilio Marfisi - Lanciano
118) Assoturismo
117) Comune di Miglianico
116) Comitato Difesa dei Beni Comuni - Giulianova
115) Italia Nostra - Lanciano
114) Associazione Peperone Rosso- Altino
113) Bed and Breakfast Villa Mari di San Vito
112) Ristorante Su Stazzu - Selva di Altino
111) Hotel Aurora - Altino
110) Albergo Ristorante La Masseria - Piazzano di Atessa
109) Ristorante Enoteca ZappaCosta - Piane d’Archi
108) Frutteria-Minimarket Gentile – Torricella Peligna
107) Ferramenta Mario D'Amico – Torricella Peligna
106) Mondofrutta - Torricella Peligna
105) Supermarket TUP – Torricella Peligna
104) Parrucchiera Roberta Loreto – Torricella Peligna
103) Agriturismo Persichitti – Torricella Peligna
102) Azienda Agricola Fratelli Teti – Torricella Peligna
101) Ditta Franca Tamburrino – Montenerodomo
100) Parrucchiera Bambina Piccoli – Torricella Peligna
99) Dr. Luigi M. De Pamphilis – Torricella Peligna
98) Alimentari Giuseppe Piccione – Torricella Peligna
97) Ditta Rosa D'Antonio – Torricella Peligna
96) Laboratorio Orafo Il Soffio – Torricella Peligna
95) Ditta GP Diffusione Mercato – Torricella Peligna
94) Cartoliberia La Mongolfiera – Torricella Peligna
93) Tabaccheria -Profumeria Cristina Ficca – Torricella Peligna
92) Ditta Fratelli Antonio – Torricella Peligna
91) Bar Il grottino – Torricella Peligna
90) Farmacia 92 di Fiorella Porreca – Torricella Peligna
89) Giuliana Ficca – Torricella Peligna
88) Bellezza In – Torricella Peligna
87) Ristorante Pizzeria Da Ciro -Torricella Peligna 86) Bar Penna Nera - Torricella Peligna
85) Sangro Carni - Perano
84) Manic Intonacatura e Stuccatura - Perano
83) Il Campo di Giove - Torricella Peligna
82) Il Colle Bed and Breakfast - Ortona
81) Dr. Domenico Angelucci - Lanciano
80) Dr. Michele D'Attilio - Lanciano
79) Mattia Bendetto - Paglieta
78) Federazione Regionale Verdi Abruzzo - Lanciano
77) Enrico Di Noro - Paglieta
76) Michelle Chiavaroli - Lanciano
75) Miriam Castura' - Lanciano
74) Francesca Marongiu - Lanciano
73) Alessandra Natale - Lanciano
72) Maria Antonietta Fogli - Lanciano
71) Claudio Martelli - Lanciano
70) Orlando Travaglini - Casoli
69) Maria Milantoni - Lanciano
68) Marina Gallo - Guardiagrele
67) Lega per l'Abolizione della Caccia - Guardiagrele
66) Pamela Caporale - Pescara
65) Asilo Nido La Tata - Lanciano
64) Anna Andreoli - Lanciano
63) Associazione Altares - Lanciano
62) Comune di Colle di Mezzo
61) Avv. Angela Spoltore - Lanciano
60) Fernanda Mannella - Canosa Sannita
59) Maria del Bello - Lanciano
58) Maria Nicola Lanci - Lanciano
57) Giuseppina Di Santo - Atessa
56) Pamela Piscicelli - Roma
55) Dr. Valeria Caiolfa - Milano
54) Ing. Lorenzo Luciano - Casalbordino
53) Partito Democratico di Ortona
52) Marina Cionna - Belvaux, Lussemburgo
51) Animalisti Italiani - Lanciano
50) Arci - Vasto
49) Costambiente - Torino di Di Sangro
48) I Manichini D'Ottone - Milano
47) Micaela Iezzi - San Vito Chietino
46) Franco Mastrangelo - Lanciano
45) La Chitarra di Massimo - Lanciano
44) Nuovo Senso Civico - Lanciano
43) Donato Spoltore - Belgio
42) Filippo D'Orsogna - Lanciano
41) Antonio de Luca - Orsogna
40) Maria Nicola D'Alessandro - Orsogna
39) Ing. Tommaso Giambuzzi - Pescara
38) Avv. Tommaso Palermo - Chieti
37) Luca Pantaleo - Pescara
36) Comune di Fara Filiorum Petri
35) Lucia Ciccocioppo - Padova
34) Arch. Roberto Fedele - Roma
33) Arch. Maria Carmela Ricci - gestore www.casoli.org
32) Hotel Alba - Lanciano
31) Casa del Bocconotto - Giulia Biondi - Lanciano
30) Ristorante Il Bucaniere di Piero Angelucci - Casoli
29) Francesco D'Amico Arredamenti - Casoli
28) Virtus Frentana Calcio - Lanciano
27) Venusia Vinciguerra - Oslo, Norvegia
26) Sergio Varrenti - Piane d'Archi
25) Parrocchia del sacro Cuore - Lanciano
24) SOS Costa dei Trabocchi - San Vito Marina
23) La Rivista D'Abruzzo - Ortona
22) Ludovica Raimondi - Giulianova
21) Il Quercione - Lanciano
20) Azienda Agrituristica Olivastri - Ortona
19) Miracolo Eucaristico - Lanciano
18) Paola Filippi - Bomba
17) Antonio Martorella - Roma
16) Istituto Comprensivo San Vito - San Vito Chietino
15) Maristella Iovannitti - Pratola Peligna
14) Il Crampo - Lanciano
13) Ilaria Giangrande - Pescara
12) James e Dan Fante - Los Angeles, California
11) Maura Di Giulio - Torino di Sangro
10) Assunta di Florio - Lanciano
9) Angela Di Berardino - Los Gatos, California
8) Comune di Fossacesia
7) Massimo Colonna - Bomba
6) Circolo Culturale Antonio Buendia - Lanciano
5) CicloPazzi - Lanciano
4) Redazione di Chi'ssi dicie - Torricella Peligna
3) Dr. Libera Berghella - Pasadena, California
2) Dan Aspromonte - Santa Cruz, California
1) MRD

Monday, May 17, 2010

Non hanno capito niente


Sono sulla east coast in questi giorni - New York e Boston - ed ho poco tempo per scrivere. Ho una moltitudine di persone da inserire nella lista degli scriventi per Bomba, a cui chiedo pazienza - lo faro' appena torno a LA. Ho anche letto che la nostra proposta di EAA di una sessione intera presso la regione contro le trivelle e' stata accettata, e sottoscritta da varie personalità politiche regionali. Anche qui - ne parleremo quando torno a casa.

Intanto, brevemente, un piccolo commento sulla 'intelligente' proposta di un certo Alfredo Castiglione riguardo un certo 'canone di indennizzo ambientale a carico delle imprese di estrazione'.

Il tizio in questione e' l'assessore alle attivita' estrattive della regione. Ora, gia' il fatto che l'Abruzzo abbia un assessore alle Attivita' Estrattive e' una cosa spettrale. Il Castiglione - sulla scia della legge precedente a firma dell'altro eccellente assessore all'agricoltura, Mauro Febbo, come riportato da PrimaDaNoi dice:

"Per l'attività mineraria, invece, il contributo annuale è fissato a 50 euro, per frazione di ettaro, o ogni ettaro in concessione ed a 30 euro per ogni ettaro o frazione di ettaro per permesso di ricerca.
Per le attività estrattive relative alla coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi su terraferma il contributo annuale è pari a 5 euro, per ogni ettaro o frazione di ettaro dato in concessione per i permessi di ricerca, ad euro 50 per la coltivazione di idrocarburi gassosi e liquidi,ed ancora euro 50 per lo stoccaggio."

Hanno fatto tutti i conti - ma senza l'oste. Questi non hanno capito niente! Non ce ne facciamo niente di 30 o 300 euro ad ettaro. Quello che si perde e' di inestimabile valore - la salute delle persone, l'Abruzzo come lo conosciamo oggi.

Lo vada a chiedere ai lucani, il caro Castiglione, cosa ne e' del loro territorio.

E poi, non si capisce - queste tasse a chi andranno? E per farci cosa? E quando verranno usate? Ma lo sa il Castiglione che in casi di incidenti - vedi Trecate, vedi Louisana - questi soldi sono inezie?

E poi, forse voleva dire 5000 euro a ettaro e si e' scordato qualche zero il nostro Castiglione ? 50 euro a ettaro li può' pagare chiunque. Queste sono multinazionali del petrolio e nell''economia globale del petrolio 5 o 50 euro a ettaro fanno ridere. Ma per capire certe cose bisogna saper guardare oltre al proprio orticello chiamato Abruzzo.

E invece di perdere tempo con queste scemenze, perche' l'assessore in questione non va a parlare con Prestigiacomo-Berlusconi-Corriere della Sera-MOG-Forest Oil- Chiodi-Stati sul fatto che NOI QUI NON VOGLIAMO NE INDENNIZZI NE RASSICURAZIONI DA QUATTRO SOLDI. SEMPLICEMENTE NON VOGLIAMO I POZZI DI PETROLIO, DA PINETO A BOMBA,DA VASTO A GIULIANOVA.

La chicca finale di Castiglione e' la seguente:

Ribadisco che non verranno più rilasciate concessioni, né permessi di coltivazione per quanto riguarda gli idrocarburi gassosi e liquidi.

Ma ci fa o ci e' ?

Vogliamo vedere cosa faranno i nostri eroi Alfredo Castiglione, Daniela Stati, Mauro Febbo, Gianni Chiodi con le trivelle in arrivo a ridosso del lago di Bomba e con la annessa raffineria. Vogliamo vedere cosa hanno da dire e cosa faranno per le trivelle in arrivo dal mese di Giugno a San Vito Marina come annunciato in TV da Sergio Morandi.

Questi non hanno capito con chi hanno a che fare - 1 Milione di Abruzzessi arrabbiati.

Friday, May 14, 2010

To Mediterranean Oil and Gas and to the Forest Oil Corporation of Denver: go home!


STASERA IN TV SERGIO MORANDI DELLA MOG DICE CHE VA BENE METTERE IL CENTRO OLI A MARE A 9KM DA FOCE DELLA ROCCA E DA SAN VITO MARINA.

NON CREDETE ALLE BALLE DI SERGIO MORANDI - E' LA STESSA TATTICA CHE HA USATO L'ENI IN PASSATO: VA TUTTO BENE, COL SORRISO E L'ARIA DA BRAVO RAGAZZO.

NON VA BENE NIENTE.

IN NESSUNA PARTE DEL MONDO METTONO I CENTRI OLI A MARE COSI VICINO ALLA RIVA. NESSUNO LO FA, NESSUNO. TUTTO QUELLO CHE DICE MORANDI E' SOLO PROPAGANDA.
MORANDI HA LAVORATO PER ENI E SHELL PRIMA DI ARRIVARE ALLA MOG.

AI PETROLIERI NON GLIENE IMPORTA NIENTE DELL'ABRUZZO E DELLA COSTA DEI TRABOCCHI, MA SOLO DEL PROPRIO PORTAFOGLIO
.



Ecco qui l'elenco di quelli che hanno mandato osservazioni. La lista non e' ancora completa e ci vuole un po di pazienza. Quelle raccolte finora sono qui. Il tutto e' senza ordine preciso o colore politico. Se ci sono sbagli o aggiunte fatemi sapere. Grazie a tutti - Lulu', Assunta, Pasquale, Giosue', Orlando, Gemma, Santa Fabrizia e Filippo.

So che in questi giorni stanno proiettando il documentario "Speriamo di incontrarla presto"
a Lanciano. Purtroppo non ho avuto tempo di parlarne su questo blog, ma il lavoro di Peter Ranalli, Matteo Simone, Francesco Giovannelli e' veramente carino, e sono stati bravissimi a fare tutto con cosi tanta dedizione e buona volonta'. Grazie.


152) Abruzzo in Movimento
151) Istituto Superiore Cesare De Titta - Lanciano
150) Comitato Abruzzese del Paesaggio - Pescara
149) Dr. Clara Primante - Barcellona
148) Confcommercio della provincia di Chieti
147) Paola Natale - Pescara
146) Hermes Pittelli - Roma
145) Paolo Carinci - Pescara
144) CNA - Teramo
143) Comune di Franavilla
142) Dr. Fausto Di Biase - Chieti
141) Giosue' Guidone - Francavilla
141) Nadia Di Filippo - Casoli
140) Anna Cerrone - Sulmona
139) Barbara Mattioli - Sulmona
138) Laura di Cesare - Pescara
137) Marisa Brandimare - L'Aquila
136) Ivana Sbarassa - Torano (AQ)
135) Giuseppe Damiani - Avezzano
134) Maria Rita Rantucci - Avezzano
133) Paolo Pelino - Pescara
132) Riccardo Faciano - Chieti
131) Corrado Marsili - L'Aquila
130) Andreina Pellegrini - L'Aquila
129) Giuseppe Di Girolamo - Chieti
128) Antonella Lopardi - L'Aquila
127) Corrado Fisettone - L'Aquila
126) Adelina Capparella - Teramo
125) - Augusto Ciciotti - Coppito (AQ)
124) Nadia di Filippo - Casoli
123) Le Colonne D'Ercole - Ortona
122) Augusto De Stasio - Cassano D'Adda (MI)
121) Gestione Partecipata del Territorio - Bomba
120) WWF - Pescara
119) Duilio Marfisi - Lanciano
118) Assoturismo
117) Comune di Miglianico
116) Comitato Difesa dei Beni Comuni - Giulianova
115) Italia Nostra - Lanciano
114) Associazione Peperone Rosso- Altino
113) Bed and Breakfast Villa Mari di San Vito
112) Ristorante Su Stazzu - Selva di Altino
111) Hotel Aurora - Altino
110) Albergo Ristorante La Masseria - Piazzano di Atessa
109) Ristorante Enoteca ZappaCosta - Piane d’Archi
108) Frutteria-Minimarket Gentile – Torricella Peligna
107) Ferramenta Mario D'Amico – Torricella Peligna
106) Mondofrutta - Torricella Peligna
105) Supermarket TUP – Torricella Peligna
104) Parrucchiera Roberta Loreto – Torricella Peligna
103) Agriturismo Persichitti – Torricella Peligna
102) Azienda Agricola Fratelli Teti – Torricella Peligna
101) Ditta Franca Tamburrino – Montenerodomo
100) Parrucchiera Bambina Piccoli – Torricella Peligna
99) Dr. Luigi M. De Pamphilis – Torricella Peligna
98) Alimentari Giuseppe Piccione – Torricella Peligna
97) Ditta Rosa D'Antonio – Torricella Peligna
96) Laboratorio Orafo Il Soffio – Torricella Peligna
95) Ditta GP Diffusione Mercato – Torricella Peligna
94) Cartoliberia La Mongolfiera – Torricella Peligna
93) Tabaccheria -Profumeria Cristina Ficca – Torricella Peligna
92) Ditta Fratelli Antonio – Torricella Peligna
91) Bar Il grottino – Torricella Peligna
90) Farmacia 92 di Fiorella Porreca – Torricella Peligna
89) Giuliana Ficca – Torricella Peligna
88) Bellezza In – Torricella Peligna
87) Ristorante Pizzeria Da Ciro -Torricella Peligna
86) Bar Penna Nera - Torricella Peligna
85) Sangro Carni - Perano
84) Manic Intonacatura e Stuccatura - Perano
83) Il Campo di Giove - Torricella Peligna
82) Il Colle Bed and Breakfast - Ortona
81) Dr. Domenico Angelucci - Lanciano
80) Dr. Michele D'Attilio - Lanciano
79) Mattia Bendetto - Paglieta
78) Federazione Regionale Verdi Abruzzo - Lanciano
77) Enrico Di Noro - Paglieta
76) Michelle Chiavaroli - Lanciano
75) Miriam Castura' - Lanciano
74) Francesca Marongiu - Lanciano
73) Alessandra Natale - Lanciano
72) Maria Antonietta Fogli - Lanciano
71) Claudio Martelli - Lanciano
70) Orlando Travaglini - Casoli
69) Maria Milantoni - Lanciano
68) Marina Gallo - Guardiagrele
67) Lega per l'Abolizione della Caccia - Guardiagrele
66) Pamela Caporale - Pescara
65) Asilo Nido La Tata - Lanciano
64) Anna Andreoli - Lanciano
63) Associazione Altares - Lanciano
62) Comune di Colle di Mezzo
61) Avv. Angela Spoltore - Lanciano
60) Fernanda Mannella - Canosa Sannita
59) Maria del Bello - Lanciano
58) Maria Nicola Lanci - Lanciano
57) Giuseppina Di Santo - Atessa
56) Pamela Piscicelli - Roma
55) Dr. Valeria Caiolfa - Milano
54) Ing. Lorenzo Luciano - Casalbordino
53) Partito Democratico di Ortona
52) Marina Cionna - Belvaux, Lussemburgo
51) Animalisti Italiani - Lanciano
50) Arci - Vasto
49) Costambiente - Torino di Di Sangro
48) I Manichini D'Ottone - Milano
47) Micaela Iezzi - San Vito Chietino
46) Franco Mastrangelo - Lanciano
45) La Chitarra di Massimo - Lanciano
44) Nuovo Senso Civico - Lanciano
43) Donato Spoltore - Belgio
42) Filippo D'Orsogna - Lanciano
41) Antonio de Luca - Orsogna
40) Maria Nicola D'Alessandro - Orsogna
39) Ing. Tommaso Giambuzzi - Pescara
38) Avv. Tommaso Palermo - Chieti
37) Luca Pantaleo - Pescara
36) Comune di Fara Filiorum Petri
35) Lucia Ciccocioppo - Padova
34) Arch. Roberto Fedele - Roma
33) Arch. Maria Carmela Ricci - gestore www.casoli.org
32) Hotel Alba - Lanciano
31) Casa del Bocconotto - Giulia Biondi - Lanciano
30) Ristorante Il Bucaniere di Piero Angelucci - Casoli
29) Francesco D'Amico Arredamenti - Casoli
28) Virtus Frentana Calcio - Lanciano
27) Venusia Vinciguerra - Oslo, Norvegia
26) Sergio Varrenti - Piane d'Archi
25) Parrocchia del sacro Cuore - Lanciano
24) SOS Costa dei Trabocchi - San Vito Marina
23) La Rivista D'Abruzzo - Ortona
22) Ludovica Raimondi - Giulianova
21) Il Quercione - Lanciano
20) Azienda Agrituristica Olivastri - Ortona
19) Miracolo Eucaristico - Lanciano
18) Paola Filippi - Bomba
17) Antonio Martorella - Roma
16) Istituto Comprensivo San Vito - San Vito Chietino
15) Maristella Iovannitti - Pratola Peligna
14) Il Crampo - Lanciano
13) Ilaria Giangrande - Pescara
12) James e Dan Fante - Los Angeles, California
11) Maura Di Giulio - Torino di Sangro
10) Assunta di Florio - Lanciano
9) Angela Di Berardino - Los Gatos, California
8) Comune di Fossacesia
7) Massimo Colonna - Bomba
6) Circolo Culturale Antonio Buendia - Lanciano
5) CicloPazzi - Lanciano
4) Redazione di Chi'ssi dicie - Torricella Peligna
3) Dr. Libera Berghella - Pasadena, California
2) Dan Aspromonte - Santa Cruz, California
1) MRD

Wednesday, May 12, 2010

Parole, parole, parole

** Per scrivere le osservazioni di Bomba, il link e' qui. Le lettere raccolte finora sono qui. **

Le dichiarazioni di Gianni Chiodi a Prima da Noi sulla petrolizzazione fanno ridere.

Le problematiche di tutela del territorio sono prioritarie. L'impegno del governo regionale è quello di contrastare ogni forma di trivellazione in Abruzzo.

E come? Dicendolo a Prima da Noi quando proprio non puoi piu' stare zitto? Cosa ha fatto la regione per Elsa, Ombrina, Vasto, Bomba? Cosa ha fatto la regione per sensibilizzare, dialogare, promuovere questa ipotetica "tutela del territorio"? Come si sposa la suddetta con il piano di Daniela Stati di aprire QUATTRO inceneritori per un milione di persone?

La verita' e' che Chiodi parla ma i petrolieri continuano ad avanzare richieste di perforare.

Mi pare un controsenso, no?

Queste cose Gianni Chiodi se avesse il coraggio, le andrebbe a dire al Corriere della Sera, alla Petroceltic, alla MOG, al Times di Londra, a Berlusconi, alla Prestigiacomo, o in una delle case di Scajola. Se avesse avuto il coraggio, Gianni Chiodi sarebbe venuto alla manifestazione del 18 Aprile per dare un segnale alla gente, alla stampa, ai petrolieri.

E invece no, parla cosi' solo perche' pressato e perche' non puo' fare altrimenti - dire qualsiasi altra cosa sarebbe un suicidio politico e lo sa anche lui. Meglio rabbonire la gente dicendo cose senza alcun fondamento.

E' stato Walter Caporale che ha fatto la domanda al nostro amato - quanto coraggioso - governatore su cosa stessa facendo la regione contro il petrolio. Senno' Chiodi non avrebbe detto niente.

Abbiamo già approvato un piano energetico regionale che vieta in Abruzzo la produzione di energia elettrica dalla combustione di idrocarburi liquidi e i suoi derivati mentre valorizza la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con l'obiettivo di arrivare al 2015 alla copertura del fabbisogno energetico pari almeno al 51 %; dall'altro ha approvato con i voti della sola maggioranza, una nuova legge regionale che vieta sul territorio abruzzese l'estrazione e la lavorazione di idrocarburi liquidi.

Questa legge è stata impugnata dallo Stato con ricorso alla Corte costituzionale ma in quella circostanza oltre a deliberare la costituzione in giudizio, il governo regionale e, in particolare, la Presidenza ha promosso anche l'apertura di un tavolo ufficiale dove siedono tecnici regionali, del ministero dello Sviluppo economico e delle Politiche regionali.


Si l'avevamo gia' vista la fine pietosa della legge scritta da Chiodi - da solo, blindato e senza chiedere niente a nessuno. E' stata impugnata dopo neanche un mese. Chissa' perche'. Cosa stia facendo ora Chiodi per salvarla e migliorarla, e' un mistero della fede.

E sulle trivelle a Bomba che vogliamo fare?

E' li che sara' la prova del nove per Gianni Chiodi. PER BOMBA A DECIDERE E' CHIODI E NON ROMA. Li vogliono mettere almeno cinque pozzi di petrolio e una raffineria, in riva al lago con una diga che corre il rischio di crollare.

Vogliamo dire due parole ai Bombesi? Vogliamo dire due parole alla Forest Oil Corporation?
Vogliamo tirarla fuori un po di grinta?

Finora il nostro amato tace, come anche la sua assessore Daniela Stati. Ma per gli inceneritori le trovano le parole. E' grottesco.

Per quanto riguarda quel 51%, vorrei proprio sapere come questo verra' fatto, come sono arrivati a quella cifra e soprattutto se davvero pensano che tutto questo sia possibile in soli 4 anni! E' tutta demagogia, perche' di concreto non si vede e non si sente niente. Incentivi, infrastrutture, sensibilizzazione, nada. Inceneritori si pero'.

C'e' un post bellissimo post di Fabrizio sul sito del Comitato di difesa dei Beni Comuni in cui la frase di Chiodi sul 51% viene smontata pezzo pezzo. Si chiama "Presidente, conosce le tabelline?"

Qui si che ci sono numeri e cifre e dalle quali si vede che - a meno di un miracolo - quello che promette Chiodi sono solo parole vuote, sparate a vanvera. Non siamo scemi.

Infine, di intenso c'e' solo il lavoro della gente, caro Chiodi. I tuoi "tecnici regionali" non si sa chi sono, che titoli abbiano, cosa facciano, o perche' non parlano con la gente normale.

Il medioevo e' gia' passato da un pezzo, e ormai e' evidente che questa giunta regionale e' totalmente impreparata ad affrontare il ventunesimo secolo.

Lettere mandate a Bomba, per ora ecco l'elenco delle persone che hanno mandato testi alla regione - grazie! Di nuovo questa e' una lista apartitica, e aperta a tutti.

81) Dr. Domenico Angelucci - Lanciano
80) Dr. Michele D'Attilio - Lanciano
79) Mattia Bendetto - Paglieta
78) Federazione Regionale Verdi Abruzzo - Lanciano
77) Enrico Di Noro - Paglieta
76) Michelle Chiavaroli - Lanciano
75) Miriam Castura' - Lanciano
74) Francesca Marongiu - Lanciano
73) Alessandra Natale - Lanciano
72) Maria Antonietta Fogli - Lanciano
71) Claudio Martelli - Lanciano
70) Orlando Travaglini - Casoli
69) Maria Milantoni - Lanciano
68) Marina Gallo - Guardiagrele
67) Lega per l'Abolizione della Caccia - Guardiagrele
66) Pamela Caporale - Pescara
65) Asilo Nido La Tata - Lanciano
64) Anna Andreoli - Lanciano
63) Associazione Altares - Lanciano
62) Comune di Colle di Mezzo
61) Avv. Angela Spoltore - Lanciano
60) Fernanda Mannella - Canosa Sannita
59) Maria del Bello - Lanciano
58) Maria Nicola Lanci - Lanciano
57) Giuseppina Di Santo - Atessa
56) Pamela Piscicelli - Roma
55) Dr. Valeria Caiolfa - Milano
54) Ing. Lorenzo Luciano - Casalbordino
53) Partito Democratico di Ortona
52) Marina Cionna - Belvaux, Lussemburgo
51) Animalisti Italiani - Lanciano
50) Arci - Vasto
49) Costambiente - Torino di Di Sangro
48) I Manichini D'Ottone - Milano
47) Micaela Iezzi - San Vito Chietino
46) Franco Mastrangelo - Lanciano
45) La Chitarra di Massimo - Lanciano
44) Nuovo Senso Civico - Lanciano
43) Donato Spoltore - Belgio
42) Filippo D'Orsogna - Lanciano
41) Antonio de Luca - Orsogna
40) Maria Nicola D'Alessandro - Orsogna
39) Ing. Tommaso Giambuzzi - Pescara
38) Avv. Tommaso Palermo - Chieti
37) Luca Pantaleo - Pescara
36) Comune di Fara Filiorum Petri
35) Lucia Ciccocioppo - Padova
34) Arch. Roberto Fedele - Roma
33) Arch. Maria Carmela Ricci - gestore www.casoli.org
32) Hotel Alba - Lanciano
31) Casa del Bocconotto - Giulia Biondi - Lanciano
30) Ristorante Il Bucaniere di Piero Angelucci - Casoli
29) Francesco D'Amico Arredamenti - Casoli
28) Virtus Frentana Calcio - Lanciano
27) Venusia Vinciguerra - Oslo, Norvegia
26) Sergio Varrenti - Piane d'Archi
25) Parrocchia del sacro Cuore - Lanciano
24) SOS Costa dei Trabocchi - San Vito Marina
23) La Rivista D'Abruzzo - Ortona
22) Ludovica Raimondi - Giulianova
21) Il Quercione - Lanciano
20) Azienda Agrituristica Olivastri - Ortona
19) Miracolo Eucaristico - Lanciano
18) Paola Filippi - Bomba
17) Antonio Martorella - Roma
16) Istituto Comprensivo San Vito - San Vito Chietino
15) Maristella Iovannitti - Pratola Peligna
14) Il Crampo - Lanciano
13) Ilaria Giangrande - Pescara
12) James e Dan Fante - Los Angeles, California
11) Maura Di Giulio - Torino di Sangro
10) Assunta di Florio - Lanciano
9) Angela Di Berardino - Los Gatos, California
8) Comune di Fossacesia
7) Massimo Colonna - Bomba
6) Circolo Culturale Antonio Buendia - Lanciano
5) CicloPazzi - Lanciano
4) Redazione di Chi'ssi dicie - Torricella Peligna
3) Dr. Libera Berghella - Pasadena, California
2) Dan Aspromonte - Santa Cruz, California
1) MRD

Sunday, May 9, 2010

Man in the Arena



Quando si dice la verità
non bisogna dolersi di averla detta.
La verità è sempre illuminante.
Ci aiuta ad essere coraggiosi.

Aldo Moro

Io non credo che la maggior parte degli italiani abbia veramente capito a pieno cosa sia la democrazia. Ne ho gia' parlato qualche giorno fa - siamo un paese di gente che ama criticare, trovare dietrologie, disquisire, dare consigli, ma poi, all'atto pratico, si sta seduti, si guarda e si pensa al proprio orticello e si dice: "io non ci posso fare niente", oppure "cosi fan tutte", oppure "non serve a niente". Tutti critici, nessun attore protagonista. Ciascuno per se e al bene comune ci pensera' un altro.

Questo ovviamente non riguarda solo il petrolio, e neanche solo l'ambiente, ma tutto il malcostume italico di questi ultimi anni.

Abbiamo letto di Ombrina Mare e della sospensione temporanea in cui si chiede alla MOG di presentare altri studi al Ministero. Questo e' merito delle 100 e piu' osservazioni che gli sono arrivate al Ministero - lo hanno detto anche loro. Mi sono ammazzata di lavoro per richiederle a tutti, per scrivere templati base, per aiutare chi non lo sapeva fare. E alla fine - tutti insieme - un risultato positivo c'e' stato.

Mi aspettavo allora che per Bomba la regione sarebbe stata bombardata di email, di lettere, coscienti del potere che la collettivita' ha. Ho scambiato almeno 30 email per arrivare ai figli di John Fante, pensando che sarebbe stato utile come esempio, per dare coraggio, per dire che ce la possiamo fare.

Invece - far sedere la gente a scrivere questi testi e' come tirargli fuori i denti.

Non me li mandate piu' i messaggi di ammirazione, non mi servono. Ci vuole tempo anche per rispondere a quelli. Mi serve l'impegno vero. Anzi, a me non mi serve niente. E' a voi che servono quelle lettere. Io non ci sono neanche mai stata sul lago di Bomba e se vado in vacanza sul lago ci vado a Lake Tahoe, a Lake Arrowhead.

E' a voi che servono quei 10 minuti a scrivere a Gianni Chiodi, con nome e cognome e senza paura.

Ogni mattina mi sveglio e ci sono 30 messaggi su perche' non fai questo, perche' non fai quest'altro. Qualche volta ci sono anche critiche sul comma X o Y che ho sbagliato, o che secondo loro era meglio fare in un altro modo a cui vorrei rispondere: "beh, e allora fallo tu!". E questo non perche' non voglia essere criticata, (anzi!) ma solo perche' vorrei le critiche costruttive, e fatti concreti.

Vi farei vedere come funziona la vita civile qui negli USA. Tutti la consocete, magari siete venuti qui in vacanza. Ma sotto tutto l'ordine, lo splendore, la cura di questa nazione, c'e' un autentico senso civico, di rispetto per le regole, di scandalo difronte agli sperperi, e di gente vigile che sta su con la schiena dritta contro sfruttatori di ogni genere.

La movimentazione popolare qui e' veramente tangibile e la gente fa sentire la sua voce, dai matrimoni gay fino all'esigere scuse e risarcimenti dalla chiesa cattolica per avere coperto la pedofilia. E' solo cosi' che una societa' sana puo' andare avanti. Scandalizzandosi e chiedendosi: cosa posso contribuire io, nel mio piccolo, ogni giorno?

In Italia si dorme, cullati dal buon cibo e dalla dolce vita. Spero che duri, anche se dubito che possa durare per sempre.

Le parole piu' amare me le ha dette papa': 'tu sei li che quasi ti ci ammali per questa faccenda del petrolio, qui la maggior parte della gente va a passeggio, tranquilla, e' come se non li riguardasse'.

Penso ancora ai miei parenti, arrabbiati perche' "proprio alla Gagliarda devono trivellare". E perche' alla Gagliarda no e al Feudo si? E cosa hanno fatto finora? E come loro il resto dell'Abruzzo civile - a parte i soliti santi, i volontari?

Io non ci saro' per le prossime battaglie a studiare la questione, a spiegare perche' fa male, a farmi il giro dell'Abruzzo - che sia il nucleare, gli inceneritori, Bussi, e chissa' anche le prossime puntate del petrolio.

Sta a voi ora agire. Io ho fatto la mia parte, sono stanca.

Lettere per Bomba arrivate finora - grazie a tutti e spero che questo sia di esempio per tutti quelli che "non hanno tempo". Questa battaglia non ha alcun colore politico e sono bene accette le lettere di tutti. L'ordine e' casuale - se ci sono dimenticanze o aggiunte basta solo farmelo sapere - grazie. :

57) Giuseppina Di Santo - Atessa
56) Pamela Piscicelli - Roma
55) Dr. Valeria Caiolfa - Milano
54) Ing. Lorenzo Luciano - Casalbordino
53) Partito Democratico di Ortona
52) Marina Cionna - Belvaux, Lussemburgo
51) Animalisti Italiani - Lanciano
50) Arci - Vasto
49) Costambiente - Torino di Di Sangro
48) I Manichini D'Ottone - Milano
47) Micaela Iezzi - San Vito Chietino
46) Franco Mastrangelo - Lanciano
45) La Chitarra di Massimo - Lanciano
44) Nuovo Senso Civico - Lanciano
43) Donato Spoltore - Belgio
42) Filippo D'Orsogna - Lanciano
41) Antonio de Luca - Orsogna
40) Maria Nicola D'Alessandro - Orsogna
39) Ing. Tommaso Giambuzzi - Pescara
38) Avv. Tommaso Palermo - Chieti
37) Luca Pantaleo - Pescara
36) Comune di Fara Filiorum Petri
35) Lucia Ciccocioppo - Padova
34) Arch. Roberto Fedele - Roma
33) Arch. Maria Carmela Ricci - gestore www.casoli.org
32) Hotel Alba - Lanciano
31) Casa del Bocconotto - Giulia Biondi - Lanciano
30) Ristorante Il Bucaniere di Piero Angelucci - Casoli
29) Francesco D'Amico Arredamenti - Casoli
28) Virtus Frentana Calcio - Lanciano
27) Venusia Vinciguerra - Oslo, Norvegia
26) Sergio Varrenti - Piane d'Archi
25) Parrocchia del sacro Cuore - Lanciano
24) SOS Costa dei Trabocchi - San Vito Marina
23) La Rivista D'Abruzzo - Ortona
22) Ludovica Raimondi - Giulianova
21) Il Quercione - Lanciano
20) Azienda Agrituristica Olivastri - Ortona
19) Miracolo Eucaristico - Lanciano
18) Paola Filippi - Bomba
17) Antonio Martorella - Roma
16) Istituto Comprensivo San Vito - San Vito Chietino
15) Maristella Iovannitti - Pratola Peligna
14) Il Crampo - Lanciano
13) Ilaria Giangrande - Pescara
12) James e Dan Fante - Los Angeles, California
11) Maura Di Giulio - Torino di Sangro
10) Assunta di Florio - Lanciano
9) Angela Di Berardino - Los Gatos, California
8) Comune di Fossacesia
7) Massimo Colonna - Bomba
6) Circolo Culturale Antonio Buendia - Lanciano
5) CicloPazzi - Lanciano
4) Redazione di Chi'ssi dicie - Torricella Peligna
3) Dr. Libera Berghella - Pasadena, California
2) Dan Aspromonte - Santa Cruz, California
1) MRD

Friday, May 7, 2010

Oceana




Qualche settimana fa ho incontrato ad una cena a Venice, il signor Mark Ryavek, che durante gli anni '80 fu uno dei promotori di un referendum per vietare le trivellazioni petrolifere nel mare di Los Angeles. Vinsero.

Mi sono allora scattate 100 lampadine in mente e gli ho raccontato tutta la storia dell'Abruzzo.

E' stato Mark a mettermi in contatto con Oceana, una non profit che si occupa di salvare il mare e che ha sede a Madrid. Dopo un po di email, ho dato a quelli di Oceana tutte le info possibili sull'Italia, ed ecco cosa hanno pubblicato per proteggere l' Adriatico e il Mediterraneo.

Come cercavo di dire ieri, e' un altro passettino che ha richiesto il suo tempo e il suo lavoro. Tutti dobbiamo fare la nostra parte. Il comunicato ufficale di Oceana e' qui


6/5/2010

IL MEDITERRANEO PUÒ DIVENTARE UN ALTRO “GOLFO DEL MESSICO”

L’Italia intende concedere decine di concessioni per impianti petroliferi nell’Adriatico e nel Mediterraneo centrale nonostante il Mediterraneo sia il mare più inquinato del mondo proprio per gli idrocarburi

Anche l’Egitto, la Tunisia, la Libia, Malta e la Croazia intendono aprire nuovi pozzi petroliferi. La Spagna continua a concedere permessi per cercare nuovi campi petroliferi

Oceana allerta sui possibili danni ambientali a seguito dello scarico petrolio nel Mediterraneo visto i troppi progetti attualmente in corso. Nonostante le gravi conseguenze di un eventuale incidente negli impianti petroliferi marini, come ha dimostrato l’affondamento della piattaforma petrolifera semi-sommergibile Deepwater Ocean nel golfo del Messico, vari paesi mediterranei hanno puntato sulla concessione di nuove licenze per aprire lo sfruttamento minerale di idrocarburi nel Mediterraneo. Al momento lo sviluppo di parchi eolici marini é in ritardo.

L’Italia già al suo attivo 66 pozzi petroliferi, la maggiore parte di essi concentrati nell’Adriatico e nel sudovest della Sicilia, e intende permettere l’apertura di almeno altri 24 pozzi. Alcuni di questi impianti si realizzerebbero su montagne sottomarine e altri ecosistemi ad alto valore ecologico. Le zone più interessate sarebbero –Le isole Egadi e Pantelleria (Shell) ad ovest della Sicilia, le coste del mar Ionico della Calabria e della Basilicata, e la maggior parte della costa adriatica, compresa tutta la costa di fronte alla Puglia e le isole Tremiti, le acque di fronte all’Abruzzo e persino a soltanto cinque miglia da Venezia. Di queste nuove concessioni beneficeranno aziende come Shell, Petroceltic Elsa, ENI, EDISON, Mediterranean Oil and Gas, Cygam gas, Vega Oil, Forest Oil, Northern Petroleum Limited o Audaz Energy.

© OCEANA/ Keith Ellenbogen. Aragoste (Palinurus elephas) nell isola di Pantelleria, Sicilia.

© OCEANA/ Carlos Minguell. Spugna (Axinella cannabina) in Taglio dell’Ancora, Brindisi. Entrambe le specie sono protette dall convenzione di Barcellona (protezione del Mediterraneo dall' inquinamento).

Decine di pozzi petroliferi sono già attivi nel Mediterraneo, soprattutto nelle acque dell’Egitto, della Tunisia, della Libia, di Malta e della Croazia, dove esistono anche alcuni piani per permettere nuovi sfruttamenti di idrocarburi.

Nel caso della Spagna, gli impianti petroliferi si concentrano di fronte alla costa di Tarragona, nei campi Casablanca, Rodaballo Angula e Montanazo D. Mentre le concessioni di impianti esistenti di gas naturale si trovano principalmente nel golfo di Cadice e di fronte a capo Matxitxako. Sono state autorizzate anche ricerche per trovare petrolio e gas di fronte alle acque di Malaga, delle Asturie e delle Canarie, e sono ancora in sospeso le richieste per le coste di Valencia, Granada e Almeria.

Attualmente, il Mediterraneo è già il mare più inquinato da idrocarburi del mondo, ricevendo annualmente da 400.000 a 650.000 tonnellate di petrolio, oli, rifiuti oleosi, ecc.

Nella situazione opposta si trovano le richieste per la costruzione di parchi eolici in mare.

Secondo i dati forniti dall’Associazione Europea dell’Energia Eolica (EWEA), in Italia esistono 83 MW eolici marini in fase di costruzione, più un annuncio delle autorità italiane di installare 2 GW marini nel 2020. Invece, sulle coste spagnole, finora, non esiste nessun MW marino e recentemente il governo spagnolo ha annunciato la possibilità di installare 5.000MW marini per il 2020. Dato che deve essere verificato nel prossimo Piano per le Energie Rinnovabili.

“Purtroppo, e nonostante l’impatto dello sfruttamento di petrolio in mare, i governi continuano a fare orecchie da mercante al cambiamento climatico e all’inquinamento marino, puntando ancora una volta sulla tecnologia inquinante invece che sostenere decisamente le energie pulite”, ha dichiarato Ricardo Aguilar, Direttore della Ricerca di Oceana in Europa.

Sversamenti di petrolio a mare – articolo sul sito di Oceana (inglese)


Marta Madina, Direttrice Comunicazioni

Plaza España - Leganitos 47. 28013 Madrid, Spagna

Cell. : +34 687 598 531 Tel.: + 34 911 440 880 E-mail: mmadina@oceana.org

Oceana lavora per proteggere e recuperare gli oceani del mondo. La nostra équipe di ricercatori marini, economisti, avvocati ed altri collaboratori sta ottenendo dei cambiamenti specifici e concreti a livello della legislazione vigente, allo scopo di ridurre la contaminazione e prevenire il collasso irreversibile degli stock ittici, proteggere i mammiferi e le altre forme di vita marine. Con una prospettiva mondiale e dedicata alla conservazione, Oceana dispone di uffici in Europa, Nordamerica, America del Sud, e Centroamerica. Oltre 300.000 collaboratori e ciberattivisti in 150 paesi si sono già uniti a Oceana. Per ulteriori informazioni, visita www.oceana.org